JESI – «L’educazione è una festa, un processo d’amore, di stupore e meraviglia. Non c’è convivenza civile se manca il rispetto del diverso: sul web ad esempio, siamo diventati estremamente violenti perché non sappiamo più immedesimarci negli altri». Il Festival dell’Educazione si spiega nella parole della dottoressa Rossella Italiano: “Abitare la città, abitare le relazioni, nel tempo dell’incertezza fra paura e desiderio” è il sottotitolo dell’evento che da sei anni coinvolge molte realtà territoriali.
Coordinato dal Dipartimento dipendenze patologiche Asur Area Vasta 2, dalla cooperativa Cooss, dall’Oikos e dalla fondazione Exodus, il Festival dell’Educazione affronta temi legati all’educazione dei bambini, dei ragazzi, dei giovani e degli adulti. In continuità con lo scorso anno, questa edizione si interroga sulla libertà di immaginare il futuro dei giovani e sul ruolo degli adulti, sulla costruzione delle relazioni all’interno della comunità. Sabato 13 maggio la festa in Piazza Federico II con stand laboratori e spettacoli a cura di associazioni, scuole e della polizia municipale che allestirà un percorso di guida con le automobiline di cartone, una maschera che simula lo stato d’ebbrezza, la consegna dei patentini per la bici agli alunni della quinta classe delle scuole primarie della città.
«Quest’anno abbiamo deciso di accelerare sui laboratori – spiega Claudio Cardinali per l’Oikos – Degno di nota quello del 19 maggio ore 17.30 alla biblioteca Planettiana con la sociologa Vincenza Pellegrino sulla libertà di immaginare il futuro». Altre iniziative all’interno del Festival (il programma completo alla pagina Fb Festival dell’Educazione Jesi) si terranno ad ottobre con uno workshop sulle relazioni e il musical “L’abbraccio di un padre” a cura di Gianfranco Frelli, con la partecipazione di Gianpietro Ghidini.