Jesi-Fabriano

Fidapa Jesi festeggia i suoi primi 15 anni di attività associativa

Il 18 e il 19 luglio una mostra evento a Palazzo Bisaccioni, il primo appuntamento pubblico dopo il lockdown

Il direttivo Fidapa Jesi

JESI – Dopo mesi di stop a causa del lockdown, riprendono le attività in presenza della Fidapa BPW Italy sezione di Jesi. Nel rispetto delle disposizioni anti contagio da Covid 19, la città di Jesi è pronta ad accogliere gli eventi dell’associazione femminile che sempre hanno stimolato l’opinione pubblica a livello sociale e culturale. Il primo incontro pubblico organizzato da Fidapa Jesi non sarà un evento qualunque, ma occasione per festeggiare i 15 anni dalla fondazione della sezione jesina della Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari.

Sarà allestita una mostra dal titolo Buon Compleanno FIDAPA: 15 anni di presenza a Jesi, in cui verranno esposti i materiali che raccontano i progetti più significativi, organizzati in tutti questi anni: foto, manifesti, libri. La location dell’evento è Palazzo Bisaccioni in Piazza Colocci, struttura di pregio della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, predisposta a ospitare eventi secondo il protocollo di sicurezza previsto a seguito della situazione pandemica.

«Ci troviamo a festeggiare il compleanno della nostra sezione con tante emozioni contrastanti, perché è la prima occasione pubblica dopo il lockdown, rappresenta quindi per noi una timida ripresa delle attività “in presenza” sul territorio». Lo dichiara emozionata la presidente Gianfranca Schiavoni e prosegue commossa ripensando alla nascita della sezione di Jesi nel 2005 quando «eravamo poche socie, ma i principi a cui ci ispiriamo sono nobili e l’entusiasmo e la passione delle presidenti che si sono succedute negli anni hanno costruito la credibilità della nostra associazione».

La mostra celebrativa dei 15 anni di Fidapa Jesi inaugura Sabato 18 Luglio alle ore 11, alla presenza delle autorità locali. Sarà aperta al pubblico il pomeriggio dalle 15.30 alle 19.30 e la Domenica 19 luglio dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30.

«Siamo un movimento d’opinione indipendente fatto da donne – afferma la presidente Schiavoni – il nostro obiettivo ambizioso è promuovere, sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle Arti, delle Professioni e degli Affari per crescere nella consapevolezza, nella conoscenza e nelle competenze».

La mostra Buon Compleanno FIDAPA: 15 anni di presenza a Jesi, infattiin un percorso emozionale e multimediale racconterà gli eventi più significativi della vita di sezione, dalla Cerimonia delle Candele, all’evento estivo fino al brindisi per gli auguri di Natale. Non mancheranno le aree tematiche dedicate al 25 Novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne e all’8 Marzo. Immagini, locandine, pubblicazioni, articoli di stampa e un video: testimonianze di una storia intensa, fatta di incontri, interviste, presentazioni di libri, convegni, dibattiti e vita associativa. Con la collaborazione della curatrice Natalia Panfoli, del Social Media Manager Matteo Baleani, sono stati raccolti 15 anni in due giorni di mostra evento. Ogni biennio una nuova presidente, un nuovo direttivo, una partecipazione sempre più attiva di socie, storiche e nuove con l’entusiasmo di valorizzare e incoraggiare il ruolo della donna nella vita sociale, amministrativa e politica, adoperandosi per rimuovere gli ostacoli per la parità di diritti ancora esistenti, sia nell’ambito della famiglia che in quello del lavoro.

La vita associativa della Fidapa Jesi, durante il lockdown non si è fermata. Approfittando delle nuove tecnologie, il gruppo si è mantenuto unito e in contatto, nella condivisione di ideali e principi. «Ci siamo raccontate ed incontrate virtualmente – racconta la presidente Gianfranca Schiavoni – ci siamo confrontate sulle tematiche dello smart working e sulla scuola a distanza. Le idee per il futuro sono tante: un progetto rinviato con un brand internazionale del giocattolo per parlare di gender gap nei modelli educativi, ci occuperemo di finanza sostenibile – conclude – sperando di poter tornare presto a lavorare con le fidapine sul territorio, per creare nuove occasioni di riflessione».

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