JESI – Promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle arti, delle professioni e degli affari. Questa la mission di Fidapa che a Jesi conta 45 socie. Nei giorni scorsi si è ufficialmente insediato il nuovo direttivo che guiderà per il prossimo biennio l’associazione femminile cittadina. Alla guida del gruppo c’è l’avvocato Francesca Pentericci, che succede a Daniela Morresi. «Fidapa è nata alla fine del secolo scorso in America – racconta Francesca Pentericci -. In Italia ha preso forma negli anni Trenta, poi chiusa durante il fascismo è ritornata a lavorare per sostenere la forza lavoro femminile negli a seguire».
Quali sono i suoi obiettivi come presidente?
«Lavorare al meglio con il gruppo della 45 socie. Siamo un gruppo molto variegato, per età e provenienza, accomunato dalla volontà di adoperarsi per rimuovere ogni forma di discriminazione, valorizzare le competenze e la preparazione delle donne. Fidapa vuole incoraggiare le donne alla partecipazione alla vita sociale, amministrativa e politica, promuovendo le relazioni con la città di Jesi».
Quali attività state organizzando a questi scopi?
«Stiamo organizzando la presentazione del libro di una socia Rossana Pacenti Tosti Mariotti dedicato ai consumatori, il titolo è eloquente “Compro, pago e pretendo”. A marzo vogliamo organizzare un concerto dedicato alle donne compositrici dal ‘700 in poi e stiamo collaborando con l’Udi per l’iniziativa “uscire dal guscio” rivolta alle scuole».
Donne, talenti, impegno: di parità non si parla mai abbastanza?
«Non se ne parla abbastanza, soprattutto di parità nei luoghi di lavoro. È un fatto culturale, uno zoccolo duro difficile da scardinare. Devo dire che Jesi è un’isola felice sia perché il Comune anche negli anni passati ci ha sempre sostenuto, e poi perché convivono diverse associazioni che vogliono aiutare le giovani generazioni a riflettere sulla condizione della donna. Certo è che non si deve abbassare la guardia, c’è da lavorare».