Jesi-Fabriano

Fiera di San Settimio, sanzioni in arrivo per chi acquista dagli ambulanti irregolari

L'amministrazione di Jesi garantisce massimo supporto nella lotta contro l’abusivismo e la contraffazione alle associazioni di categoria: via libera a multe superiori a 100 euro per chi viene colto sul fatto a comprare merce irregolare

Fiera di San Settimio
Fiera di San Settimio, settembre 2017

JESI – Task force dei Vigili Urbani per tentare di contrastare abusivismo e contraffazione alle fiere di San Settimio. Previste sanzioni per chi viene colto ad acquistare merce dai venditori irregolari. A garantirlo è il sindaco Massimo Bacci, che proprio ieri ha incontrato la Confartigianato per fare il punto sul principale problema che attanaglia l’affollata tre giorni di bancarelle del Patrono.

L’associazione di categoria ha raccomandato il massimo coinvolgimento di tutte le forze dell’ordine, un potenziamento dell’azione preventiva e la messa in atto di misure deterrenti. «Riteniamo essenziale che si tuteli il lavoro di chi rispetta le regole, messo a dura prova e minacciato dalla presenza degli abusivi», ha dichiarato  il responsabile zonale di Confartigianato, Giuseppe Carancini, affiancato da presidente del Comitato Territoriale di Jesi – Fabriano, Silvano Dolciotti e dall’imprenditore Luigi Loscalzo.

Il Sindaco Bacci, dal canto suo, ha assicurato il massimo supporto possibile nell’obiettivo comune di combattere ogni anno sempre con maggiore efficacia questa piaga. A tal fine, ha annunciato il Primo Cittadino, «alla Fiera saranno multati coloro che acquistano dagli abusivi e ci sarà anche una task force dedicata a questa azione di controllo composta da sette agenti». Che vanno ovviamente a sommarsi agli operatori della Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Carabinieri.

Secondo la normativa vigente, è prevista una sanzione amministrativa da 100 a 7.000 euro per l’acquirente finale che acquistasse a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti o di proprietà industriale.

Una misura su cui la Confartigianato ha espresso la propria soddisfazione perché, oltre ad avere un effetto deterrente, ha commentato sempre Carancini, «va a incidere su un comportamento sbagliato, dalle gravi conseguenze di cui spesso il consumatore non ha consapevolezza. Comprare da un abusivo non è un affare a buon prezzo, ma significa assestare un duro colpo a tutte quelle imprese del territorio, a posto con la legge, che danno lavoro regolare».