Jesi-Fabriano

Fileni è il primo produttore di carne al mondo ad ottenere la certificazione B Corp

L’azienda leader nella produzione di carni italiane biologiche e già Società Benefit, raggiunge l'ambita certificazione e rafforza il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale e sociale

Lo stabilimento Fileni a Cingoli

Fileni Alimentare Spa, è ufficialmente una B Corp. Un traguardo di quelli importanti, in quanto è la prima azienda al mondo, che alleva e produce carne, a conquistare l’ambita certificazione.  L’azienda marchigiana si aggiunge dunque al network globale di oltre 4000 aziende certificate dalla non profit B Lab che si distinguono per l’impegno a coniugare profitto, creazione di valore per la società e attenzione all’ambiente.

Le B Corp, che in Italia sono più di 130, integrano e promuovono un nuovo paradigma economico che vede il business come strumento fondamentale per la creazione di benessere per le persone e il pianeta.  Il Gruppo Fileni, stimolato dall’urgenza di agire e operare avendo un impatto positivo, ha scelto di abbracciare questa visione consapevole di come solo la creazione di valore sociale e ambientale, insieme al biologico come punta più avanzata della transizione ecologica italiana, possano rafforzare la competitività del sistema agroalimentare e contribuire alla ripresa del Paese e alla risoluzione dei grandi problemi del XXI secolo.

Questo traguardo storico, raggiunto con il supporto di Nativa, Regenerative Design Company che accelera l’evoluzione delle aziende verso paradigmi rigenerativi, rappresenta il riconoscimento di un percorso di innovazione sostenibile ventennale coronato da numerosi successi: l’impegno nel biologico, l’utilizzo di energia 100% rinnovabile all’interno degli stabilimenti, la conversione di quasi la totalità della produzione in antibiotic free, la redazione del Bilancio di Sostenibilità esteso a tutta la filiera, l’adozione della qualifica di Società Benefit.

Ora, con una rinnovata motivazione come B Corp, Fileni proietta nel futuro altri ambiziosi progetti per contribuire a trasformare in maniera positiva l’economia globale, impegnandosi a realizzare un modello di filiera rigenerativa, aperta, interdipendente e replicabile, capace di ispirare lo sviluppo di imprese responsabili, delle comunità locali e del territorio.

Le B Corp nel mondo e in Italia: i numeri

In pochi anni, la comunità italiana delle B Corp è cresciuta fino a diventare la più importante e dinamica in tutta Europa. Quello delle B Corp è un movimento fatto di aziende diverse per storia, settore e dimensione, pronte ad unire le proprie forze in direzione di un impatto comune.  Oggi nel mondo ci sono oltre 4100 B Corp certificate e più di 150.000 aziende in 80 paesi e 150 settori ne utilizzano gli strumenti per misurare e migliorare il proprio profilo di sostenibilità. Attualmente in Italia si contano più di 130 B Corp certificate, di cui 14 nel settore del food and beverage.

Come si diventa una B Corp?

Il raggiungimento della certificazione B Corp richiede un rigoroso processo di misurazione e di analisi del profilo di sostenibilità dell’azienda da parte di B Lab, l’ente certificatore nato nel 2006.

Il primo passo è quello di misurare le performance dell’azienda attraverso il B Impact Assessment (BIA), lo standard più utilizzato al mondo per la misurazione degli impatti ambientali e sociali e che prende in considerazione, oltre al business model, cinque macro aree: governance, comunità, persone, ambiente e clienti.

Con il raggiungimento della soglia degli 80 punti (su una scala da 0 a 200), è possibile richiedere la verifica del punteggio che, se convalidato, permette l’ottenimento della certificazione appena raggiunta da Fileni.

L’evoluzione in Società Benefit e il Report di Sostenibilità

Nel 2021 Fileni aveva evoluto la propria forma giuridica in Società Benefit, ufficializzando all’interno dello Statuto l’impegno dell’azienda nel perseguire obiettivi di Bene Comune.

Inoltre Fileni promuove in Italia e nel mondo il consumo di prodotti biologici nel rispetto della natura, delle persone, degli animali, nella piena convinzione che l’interesse comune venga prima di quello individuale. La pubblicazione del proprio Manifesto di Sostenibilità testimonia e rafforza l’impegno del gruppo a favore dell’ambiente, del lavoro, del territorio, delle persone e degli animali.

Roberta Fileni

L’azienda Fileni, una lunga storia di innovazione

L’azienda Fileni ha fatto dell’innovazione, della qualità, del capitale umano, del benessere animale e della sostenibilità ambientale i principali driver di competitività, declinandoli nella mission strategica e di sviluppo, in linea con gli obiettivi delle B Corp. La prima pietra è stata posta da Giovanni Fileni nel 1978 a Jesi, dando vita ad un’azienda attiva da oltre 40 anni nel settore dell’allevamento e vendita di prodotti avicoli. «Il nostro approccio alla sostenibilità è, di fatto, basato sul rispetto per la natura e per i suoi tempi- sottolinea Roberta Fileni, Vicepresidente del gruppo Fileni –  Lo spirito di innovazione è sempre stato una parte fondamentale del nostro DNA di impresa, ma – ne siamo consapevoli – non esiste innovazione senza attenzione all’ambiente. Non è un caso che trasparenza, rispetto e coraggio, siano i valori che stanno alla base della filosofia Fileni: Trasparenza nel raccontarci e nel mostrare la nostra filiera, Rispetto verso le persone che ci scelgono, verso l’ambiente e verso gli animali, Coraggio di innovare accettando sempre nuove sfide e ponendoci traguardi sempre più ambiziosi. Per molti, essere sostenibili è una scelta tra le tante. Per noi è l’unica scelta possibile. Ora essere una B Corp dà voce al nostro modo di interpretare il cambiamento: costruire un sistema economico-produttivo inclusivo, equo e rigenerativo per tutte le persone e il pianeta».

Massimo Fileni, Vice presidente_Fileni Alimentare SpA

Il modello Fileni: etico, circolare, sostenibile

Lo scoppio della pandemia causata dal virus Covid-19, fin dai primi mesi del 2020, ha imposto una riflessione e un ripensamento del modo di affrontare i problemi legati al futuro prossimo del Pianeta, tanto dal punto di vista economico, quanto sociale ed ambientale. Ma Fileni era già pronta per rispondere alla sfida. «Tutta la filiera è già un modello esportabile di economia circolare- aggiunge Massimo Fileni Vicepresidente del Gruppo–  a conferma dell’impegno del gruppo,  contro il cambiamento climatico, tutte le emissioni generate nel 2020 dagli impianti del Gruppo sono state compensate attraverso l’acquisto di certificati di compensazione, riferiti ad attività di riforestazione e installazione di impianti eolici. Inoltre, grazie all’acquisto di energia elettrica con garanzia di origine, per tutti gli stabilimenti produttivi e gli allevamenti, si è evitata l’emissione in atmosfera di 15.812 tonnellate di CO2. Grazie a queste due attività gli stabilimenti del Gruppo sono considerati Carbon Neutral». Il concetto di carbon neutrality, è sinonimo di zero-impatto climatico. La carbon neutrality viene raggiunta tramite riduzioni nelle emissioni di CO2 combinate con l’utilizzo estensivo di energie rinnovabili.  Già  da novembre 2019 è in uso  l’ecovassoio Fileni BIO, il primo packaging davvero amico dell’ambiente che abbatte l’utilizzo della plastica in favore della carta. Il Gruppo aderisce al Disciplinare di etichettatura volontaria delle carni avicole, elaborato da Unaitalia e approvato dal MIPAAF (Ministero delle politiche agricole, alimentari, e forestali) con l’obiettivo di fornire ai consumatori una serie di informazioni relativamente al sistema di allevamento, alla tipologia di alimentazione e al rispetto del benessere animale, requisiti importanti per identificare la qualità del prodotto. Gli animali biologici vengono alimentati con mangimi vegetali biologici no OGM. Questi mangimi sono 100% italiani. Gli allevamenti biologici rispettano stringenti standard di qualità, nel pieno rispetto del benessere dell’animale, dagli spazi vitali, all’illuminazione. Nel 2021 Fileni, ha sancito passi importanti per il miglioramento del benessere dei polli che alleva. E’ la prima azienda italiana ad impegnarsi, anche grazie alla collaborazione con Compassion in World Farming (CIWF), a rispettare i criteri dello European Chicken Commitment.  Il Gruppo, inoltre, è promotore del progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente) insieme al fondatore Bruno Garbini e al Gruppo Loccioni, il cui obiettivo è riportare in equilibrio il rapporto dell’uomo con la terra, valorizzare il ruolo dell’agricoltore che ne è il custode e rendere consapevoli le persone che, con le loro scelte di acquisto, possono trasformarsi da consumatori a “rigeneratori”.  

Italiani a tavola sempre più attenti alla salute, ma anche alla sostenibilità ambientale.

Il momento è quello giusto, anche perché durante i due anni pandemici gli italiani hanno fatto scelte più salutari, orientandosi verso cibi biologici e biodinamici. Le vendite alimentari bio nel mercato interno – considerando tutti i canali – hanno raggiunto nel 2021 4,6 miliardi di euro (fonte Osservatorio SANA 2021 curato da Nomisma su survey dirette, dati Nielsen. AssoBio, Ismea, Agenzia ICE), registrando un aumento del +5% rispetto allo scorso anno.

Fileni: i progetti futuri

L’attenzione per l’inclusione, la salute e il benessere delle persone rimangono prioritarie per Fileni. Proficue le collaborazioni con le Università anche attraverso il contributo della fondazione Marco Fileni che, anche nell’anno della pandemia, ha garantito sostegno all’istruzione e continuerà ad investire sul binomio donne e occupazione e sui giovani.

Oggi, con più di 500 mln di fatturato di filiera nel 2021, Fileni è pronta ad affrontare nuove sfide e a far crescere le proprie quote di mercato anche in nuovi paesi esteri, sempre nel segno della sostenibilità e dell’etica di impresa.