CERRETO D’ESI – “Fiori diversi al naturale”: l’opera dell’artista Agostino Iacurci vince la 22esima edizione del premio d’arte Ermanno Casoli. Curata da Marcello Smarrelli, l’opera è stata inaugurata sabato 15 giugno nello stabilimento Airforce del gruppo Elica.
Grande la soddisfazione del presidente del Gruppo Francesco Casoli: «Cerchiamo sempre di mettere insieme la creatività degli artisti con il lavoro del giorno per giorno. Stiamo vivendo un momento molto complesso – ha detto il presidente – ed è proprio nei momenti difficili che bisogna tirare fuori il meglio per dare un messaggio di positività. Siamo convinti che l’arte insieme al lavoro possano rompere tanti schemi. Siamo entusiasti della nuova opera di Agostino Iacurci, che con la sua visione arricchisce la collezione diffusa della Fondazione Ermanno Casoli, rappresentando un valore aggiunto per il nuovo stabilimento Airforce. Questo progetto è una straordinaria occasione per valorizzare il nostro impegno ventennale nel promuovere ambienti di lavoro che favoriscono la creatività e il senso di appartenenza, riflettendo i valori fondamentali di Elica quali innovazione e collaborazione. Crediamo fermamente che l’arte abbia il potere di ispirare e unire le persone, e siamo orgogliosi di supportare iniziative che integrano l’arte nel contesto aziendale».
Agostino Iacurci ha lavorato alla realizzazione di una grande opera immersiva che cambierà radicalmente lo stabilimento Airforce, azienda del gruppo Elica trasferita nella sede di Cerreto d’Esi da agosto 2023. L’opera nasce anche dall’esigenza di riqualificare e abbellire gli spazi, luoghi che quotidianamente saranno vissuti dagli operai. L’intervento artistico è il frutto di una serie di azioni che hanno coinvolto l’intera popolazione aziendale composta da oltre 100 persone tra dirigenti, impiegati e operai che hanno contribuito a trasformare un’ampia porzione dello stabilimento, finora utilizzata solo come area di transito, in un luogo di sosta e incontro.
«Lavorare con le persone di Airforce – ha dichiarato l’artista Agostino Iacurci – è stata un’esperienza straordinaria. Ho avuto la possibilità di conoscere e interagire con una comunità appassionata e dedicata, e grazie all’impegno di ciascuno, siamo riusciti a trasformare radicalmente l’aspetto del loro luogo di lavoro. Spero che possano vivere e godere pienamente di questo spazio che abbiamo creato insieme. Sono partito dall’idea del giardino come luogo di crescita di cura e di incontro».
Nell’immaginifica serra di piante variegate, giganti, coloratissime che Iacurci ha fatto nascere all’interno dello stabilimento di Cerreto d’Esi, spuntano 100 piccoli quadri raffiguranti fiori impressi su carta Fabriano e collegati a concetti fondamentali come inclusione libertà e creatività. Fiori diversi al naturale è un’installazione composta da una serie di dipinti su carta, interventi pittorici su scala ambientale, elementi scultorei e piante vive. Il progetto è stato realizzato attraverso azioni collaborative che hanno coinvolto tutti i dipendenti dell’azienda.
«Il progetto che Iacurci ha concepito per le persone di Airforce – spiega il curatore Marcello Smarrelli – nasce da una serie di riflessioni che indagano la storia del giardino e il suo significato simbolico nel corso dei secoli, attraverso le diverse credenze, culture e religioni. Ne emerge da un lato un’idea di giardino ideale e sognato, l’Eden; dall’altro, il giardino reale, luogo di lavoro paziente e costante, spazio di mediazione e scambio tra esseri umani e ambiente. Il risultato è un’opera sorprendente, complessa e articolata, un giardino vivente composto da piante reali e dipinte, destinato a crescere e a svilupparsi nel tempo grazie alle cure e all’impegno attivo di tutti i membri della comunità aziendale. Un modo creativo per migliorare lo spazio di lavoro e rafforzare il senso di appartenenza all’azienda, creando un ambiente ancor più coeso e solidale».
All’inaugurazione non sono voluti mancare l’assessore regionale Chiara Biondi, il sindaco di Cerreto d’Esi David Lillini, il magnifico rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori. Al termine dei saluti istituzionali il presidente del gruppo Elica Francesco Casoli ha rivolto un saluto a Francesco Merloni (presidente della Fondazione Aristide Merloni e presidente onorario del gruppo industriale), 98 anni, presente tra il pubblico e sempre legatissimo al premio Ermanno Casoli. Il momento più emozionante, l’apertura del sipario installato per dividere l’area produttiva dallo spazio che accoglie l’opera d’arte. I 100 dipendenti con le loro famiglie hanno salutato con entusiasmo e con un brindisi finale la nuova vita dello stabilimento Airforce nel segno dell’arte.
Nelle giornate di workshop si sono susseguiti momenti teorici e pratici introdotti da una conversazione tra Agostino Iacurci e Marcello Smarrelli sui temi del progetto; di grande ispirazione è stata la lecture di Domitilla Dardi, storica e curatrice di design, che ha raccontato le vicende legate agli erbari scientifici e fantastici realizzati da botanici e artisti di tutti i tempi. Con le suggestioni ricevute, combinate con la fantasia e il proprio vissuto, ognuno dei partecipanti ha realizzato il disegno di un fiore, contribuendo a creare un erbario concepito dall’artista come un ritratto collettivo della popolazione aziendale. Alla stregua di un fregio, l’erbario corre lungo le pareti che ospitano una grande pittura murale, realizzata dai gruppi di lavoro composti dai dipendenti, impegnati a dipingere i fiori di questo giardino. L’installazione è completata da elementi scultorei – le fioriere con le loro sedute – disegnati dall’artista con l’apporto di STARTT – studio di architettura e trasformazioni territoriali.
«Questo giardino rappresenta per Airforce un nuovo spazio di incontro e condivisione – hanno aggiunto Ruggero Pinto e Alberta Traballoni, rispettivamente General Manager e HR Manager di Airforce – uno sconfinamento del paesaggio circostante che invade le aree dedicate alla produzione, configurandosi come una riflessione sul tema dell’appartenenza e dell’identità, intesi non come valori statici ed immutabili, ma come processi dinamici, partecipativi e in continuo divenire».