JESI – Si svolgeranno alla casa del commiato Santarelli di Monsano i funerali di Aroldo Cascia, l’ex sindaco e senatore scomparso ieri 26 febbraio. La sua salma verrà esposta da oggi pomeriggio nella struttura funeraria di via Marche 54 (lungo la statale tra Chiaravalle e Jesi, adiacente all’ex Mercatone uno). Il saluto da parte dei familiari, degli amici e dei compagni avverrà domani pomeriggio, venerdì 28 febbraio, alle ore 16, nel medesimo luogo.
Si susseguono, intanto, i messaggi di cordoglio. «Sul ruolo che ha avuto Aroldo Cascia nella vita sociale e politica di Jesi, della provincia di Ancona, delle Marche, nella vita dell’Istituto Gramsci Marche, avremo occasione di tornare – scrivono i suoi compagni dell’ente in cui Cascia militava -. Ora lo piangiamo. Un abbraccio forte a Graziella, Stefania e Rocco».
«La Fondazione Pergolesi Spontini – il commento dell’ente teatrale – esprime vicinanza e cordoglio alla famiglia del prof. Aroldo Cascia, ex sindaco di Jesi, senatore della Repubblica, costruttore dell’Istituto Gramsci Marche. Lo ricordiamo con grande affetto, assiduo frequentatore del Teatro Pergolesi e figura di riferimento nella vita culturale della regione e della sua città. Ci mancheranno il suo l’impegno civile e politico, la chiarezza del pensiero, la sua arguzia, la profondità di visione, l’affetto sincero che nutriva verso le istituzioni culturali ed i suoi concittadini».
«Non mi sembra possibile che sia potuto accadere – le parole del consigliere regionale Enzo Giancarli -. Anche di recente ho incontrato due volte Aroldo Cascia, in città, a Jesi, alla presentazione del libro di Valeria Mancinelli e al funerale di Giorgio Merighi. Anzi, mentre aspettavamo l’arrivo della salma, Aroldo mi ha raccontato del suo legame con questo grande artista. Aroldo Cascia era animato da grande passione civile e politica. Era molto preparato, colto ed attento: è stato un grande dirigente di partito e un autorevolissimo sindaco amato dalla sua città, poi senatore della Repubblica. Le occasioni di incontro e di lavoro con Aroldo Cascia nel corso degli anni sono state tantissime in particolare in un periodo, in cui lui era senatore e io componente della segreteria provinciale del Pci, quando abbiamo partecipato a moltissime iniziative politiche nelle sezioni di partito del territorio. Sì perché allora il radicamento del partito nel territorio e il rapporto con le persone e con le comunità era vero e profondo. Aroldo Cascia sapeva ben rappresentare il popolo, sopratutto quello di sinistra perché ha sempre difeso il lavoro e la dignità dei lavoratori. Aveva una visione critica del liberismo, con grandi aspirazioni alla giustizia sociale e alla liberazione umana. Era un uomo capace, un compagno ricco di valori e di ideali che ha sempre messo a disposizione dell’intera comunità».
Professore di geografia generale ed economica, Cascia in questi anni aveva coltivato l’impegno nell’Istituto Gramsci Marche. Era stato fra gli altri autore, con Pietro F. Fanesi di “Storie di Jesi sovversiva” e con Patrizia Rosini di “Bandiera rossa sul campanile”. È stato sindaco della città dal 1975 al 1983, e senatore della Repubblica dal 1983 al 1992 (eletto nelle file del PCI).