Jesi-Fabriano

Jesi, la Fondazione Federico II contro lo Stupor Mundi: «La vera cultura l’abbiamo fatta noi»

Il Festival Stupor Mundi ottiene il premio "Promotori della cultura", ma la Fondazione Federico II Hohenstaufen non ci sta e sbotta: «Promozione della cultura è il raggiungimento di una serie di obiettivi chiave, il coinvolgimento delle componenti sociali e culturali maggiormente rappresentative della città»

Pienone di gente per gli incontri della Fondazione Federico II (foto per loro gentile concessione)

JESI – Il Festival Stupor Mundi ottiene il premio “Promotori della cultura”, la Fondazione Federico II Hohenstaufen non ci sta e sbotta: «Promozione della cultura è il raggiungimento di una serie di obiettivi chiave, il coinvolgimento delle componenti sociali e culturali maggiormente rappresentative della città, il trasferimento attraverso una impostazione divulgativa e ludica di contenuti di approfondimento sul personaggio identitario di Federico II. Ma è anche – spiega la Fondazione Federico II – l’evidenziazione di luoghi meno noti del tessuto urbano quali lo spazio sotterraneo di palazzo Bisaccioni e l’installazione sul ˊDe Arte venandi cum avibusˊ federiciano dell’impianto di risalita di via Castelfidardo, l’evidenziazione dei Centri di ricerca  storico-culturali presenti nella regione e fuori. E poi la creazione delle condizioni  idonee ad attrarre  gruppi di interesse sia da un pubblico specifico che di un pubblico mosso da interesse generale. Hanno assistito allo spettacolo delegazioni di Foggia, Palazzo San Gervasio, Celano, Tagliacozzo, Palermo, Monaco, creando anche le premesse per attuare la sinergia da tempo auspicata tra i luoghi federiciani nazionali ed esteri. E che si tratti di promozione della cultura ne è prova inconfutabile il grande afflusso di pubblico anche col caldo e in una giornata festiva come il 2 giugno, celebrazione della Repubblica».

Alcuni incontri di giugno

«Nonostante le temperature da incubo e l’aria rarefatta, il primo e il due giugno, infatti, Jesi  è riuscita a promuovere cultura – spiega la Fondazione – nella piena titolarità di poter far perno su un gigante della storia come l’imperatore Federico II, cui è dedicato un affascinante museo e una Fondazione che da trentasei anni ne approfondisce le tematiche. E ci è riuscita  privilegiando l’aspetto ludico e di intrattenimento, assumendosi il difficile  compito di trasferire contenuti  ad un pubblico più vasto possibile e non con convegni per soli addetti ai lavori. Un percorso ben diverso», dice.

Poi, dalla Fondazione ricordano il loro operato: «La prima giornata di sabato 1° giugno ha preso l’avvio con la proiezione del film Il giorno la notte e poi l’alba Francesco d’Assisi Federico II l’idea di un nuovo mondo possibile, su un ipotizzato incontro tra Federico II e San Francesco, un messaggio forte di pace e condivisione del regista Paolo Bianchini con una doppia proiezione. Il mattino rivolta alle scuole con una risposta dei plessi delle scuole medie inferiori e dei licei e istituti superiori. Circa 385 i partecipanti, tanto da dover chiedere all’Hotel Federico II l’utilizzo dell’intera sala musicisti, mentre la proiezione delle 17.30 per il pubblico si è tenuta presso l’Auditorium».

I relatori di alcuni appuntamenti

 «Alle 16 – fanno notare – alle Antiche Sale Romane di Palazzo Bisaccioni è stata inaugurata la mostra “Federico II nel fumetto”, a cura di Roberto Gigli e Accademia Acca. I suggestivi ambienti, con ingresso in via Costa Lombarda, hanno visto esposti diversi materiali: Il fumetto di Sergio Toppi  edito da Alessandro editore nel 2005, i cinque fascicoli corredati da note didattiche della rivista per ragazzi della San Paolo, i due numeri speciali di Martyn Mystere della Bonelli Editori, usciti per l’Otto centenario della nascita di Federico II nel 1994; La storia di Jesi a Fumetti con testi di Giuseppe Luconi e disegni di Fabrizio Pasini edizioni G.E.I. 1998; I cinque diari di Sal Modugno Quorum edizioni  in cui il fumetto si unisce alla resa di un ironico diario da nativo digitale abbinato alle accattivanti immagine del collaudato illustratore; Il fiore e la serpe, l’uomo che uccise Federico, un racconto degli ultimi giorni di Federico II, che ne indaga il lato misterioso, di cui molti storici parlano ma che pochi conoscono».

 «Alle ore 16.45 nell’aula didattica del Museo multimediale Stupor Mundi c’è stata invece l’inaugurazione della mostra delle undici incisioni del ˊDe arte venandi cum avibusˊ del maestro Mimmo Paladino. Dopodiché, è stata la volta de ˊI giovani per Federico IIˊ, opere degli allievi del Liceo Artistico di Jesi a cura del professor Massimo Ippoliti e illustrazioni della Accademia ACCA di Jesi. Alle 21.30, lo spettacolo teatrale ˊTutti per Federicoˊ, presentato da Alessandro Cecchi Paone. Nella giornata del 2 giugno, invece, alle 10 prosecuzione della mostra del fumetto e nel pomeriggio, alle 17.30, nella Sala maggiore di Palazzo del Signoria intrattenimento con talk show».

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Curiosità e storia per Federico II

 «Momento conclusivo e clou delle due giornate lo spettacolo di teatro di piazza Colocci “Dialogo immaginario tra un imperatore e un sultano”, con – tra gli altri – Sergio Leone. Spettacolo di enorme complessità – riflettono – sia come  ideazione e realizzazione che come messa in atto alla luce di tutte le normative preposte agli spettacoli all’aperto. Tanto è vero che si è stati costretti ad incaricare un ingegnere esperto nel settore perché espletasse tutte le pratiche previste in stretto collegamento con gli uffici competenti dell’amministrazione comunale  e con referente assegnato Francesco Tiberi».

 «Grazie quindi alla stretta collaborazione si è riusciti a redigere il piano di sicurezza, a ottemperare a tutte le prescrizioni, come la presenza due addetti alla sicurezza (forniti dall’associazione Carabinieri in congedo) e due vigili del fuoco, l’obbligo di transenne di bagno chimico di due estintori di cui uno con caratteristiche specifiche, la verifica della presenza di tre uscite di sicurezza, la rispondenza della attrezzatura a determinate regole. Né è di minore entità lo sforzo per allestire lo spettacolo con un vero e proprio miracolo dall’incaricato al service Roberto Magrini la cui esperienza ha permesso di superare ogni difficoltà che ha visto l’utilizzo di ambedue i palazzi di Piazza Colocci Palazzo  della Signoria e Casa museo Colocci, necessari alla realizzazione».

«Notevole impegno ha richiesto la realizzazione del materiale di proiezione con una ricerca serrata soprattutto da parte di Lucia Ceppi del centro studi della Fondazione. Particolarmente oneroso il noleggio dei proiettori e il montaggio dei materiali, anche nella considerazione che tale materiale rimane in dotazione per essere proficuamente riutilizzato per altri eventi.  Un compito titanico anche sulle spalle dell’orchestra fornita dalla Scuola musicale Giovambattista Pergolesi diretta dal maestro Stefano Campolucci che al centro della Piazza ha accompagnato la proiezione sulla facciata di Palazzo della Signoria. Indubbio l’apprezzamento incondizionato di tutti coloro che hanno assistito», conclude la Fondazione Federico II.

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