JESI – Bilanci di nuovo in pareggio per la Fondazione Pergolesi Spontini. L’addio a William Graziosi e la cancellazione di due opere, che saranno riproposte successivamente, della stagione lirica consentiranno all’ente teatrale di chiudere senza perdite d’esercizio il conto economico del 2017. Già predisposto inoltre un previsionale del 2018, anch’esso in pareggio. Ma l’opposizione vuole vederci chiaro.
Emanuela Marguccio, consigliera comunale del Pd di Jesi, ha formalizzato un’interpellanza, a cui risponderà in consiglio comunale il sindaco Massimo Bacci, per fare chiarezza sulla situazione. Se ne discuterà in occasione della prossima seduta del civico consesso.
«Considerato che non è stato per il momento designato un nuovo Amministratore Delegato le cui mansioni vengono momentaneamente ottemperate dalla Responsabile Amministrativa della Fondazione e che non sono state tracciate nuove linee guida che, partendo dalle motivazioni del disavanzo, riescano a prevedere un piano di miglioramento immediato per permettere al Teatro Pergolesi di continuare a presentare la tradizionale Stagione Lirica, che garantisce anche di ricevere i cospicui contributi del FUS – scrive Marguccio – Chiediamo al sindaco Bacci, considerata anche la sua veste di Presidente della Fondazione Pergolesi Spontini, quali saranno i criteri che seguirà per ridefinire e precisare le finalità ed i campi di azioni dell’azienda culturale, entro quale termine prevede di nominare il prossimo Amministratore Delegato della Fondazione e come pensa di monitorare il bilancio della stessa Fondazione affinché sia garantita la massima trasparenza e non si verifichi più la situazione attuale, nella quale quanto programmato non può essere attuato».
Come già annunciato, la figura dell’amministratore delegato non sarà più prevista e le responsabilità verranno distribuite su più persone, in base a settori specifici. L’obiettivo dell’amministrazione, inoltre, è quello di integrare maggiormente la Fondazione Pergolesi Spontini nel tessuto culturale cittadino, facendola anche “uscire”, insomma, dal teatro.