JESI – Fondazione Pergolesi Spontini, il movimento Jesi in Comune torna a incalzare l’amministrazione, e in particolare il sindaco Massimo Bacci, sul deficit registrato dall’azienda di produzione culturale diretta da William Graziosi (e presieduta, per statuto, dal Primo Cittadino di Jesi). E lo fa all’indomani di un lungo confronto in consiglio comunale sul tema.
«La situazione economica della Fondazione Pergolesi Spontini, di cui si è parlato a lungo in aula consiliare, preoccupa non poco – evidenzia il gruppo rappresentato sugli scranni da Samuele Animali, Francesco Coltorti e Agnese Santarelli -, il bilancio, a detta del sindaco, è in crisi per il numero di eventi proposti visto il calo degli introiti dai privati (ma il fondo FUS è aumentato a livello nazionale…). Non è dato sapere a quanto ammonta il rosso, il che fa temere che le cifre fornite vadano riviste al rialzo, fatto sta che dobbiamo mantenere i privilegi riservati ai privati a livello di gestione e che lo spostamento del Rigoletto era un atto dovuto (sono tutti atti dovuti, come la firma del Sindaco sul permesso a costruire la Torre Erap). Dispiace per la perdita di attrattiva della proposta culturale della città e per il disagio creato al pubblico, che in futuro potrebbe preferire altri teatri a quello jesino: Speriamo di no ma sarebbe comprensibile; fatto sta che la colpa è sempre degli altri: in questo caso del Consorzio Marche Spettacolo dal quale “siamo stati emarginati”. Alla Fondazione sono stati affidati teatri, stagioni, finanziamenti, Form, il coro, il Teatro Pirata, le sorti dell’università e pure il museo virtuale federiciano, visto che l’ad della Fondazione, William Graziosi, è anche segretario generale della Fondazione Federico II Stupor Mundi, nata nel 2011 e presieduta da Gennaro Pieralisi che è anche tra i consiglieri del Cda della Fondazione Pergolesi Spontini. Visto come vanno le cose non è un po’ poco limitarsi a riconfezionare qualche delega amministrativa? Per quanto riguarda il Teatro Ragazzi, fiore all’occhiello regionale nel settore, siamo contenti che possano tornare ad utilizzare il Teatro Moriconi vista l’elevata presenza di pubblico alle rappresentazioni».
Ecco, dunque, i dubbi di Jesi in Comune: «Perché prima del ‘botto’ della Fondazione erano state limitate a Jesi al solo teatro parrocchiale di San Giuseppe? Sarà, come dice il Sindaco, che c’è stato un ‘eccesso di attività’? O che, per scarsa attenzione e scelte sbagliate il giocattolo si è rotto?»