JESI – Ancora qualche giorno e il telo che ricopre la fontana dei Leoni, utilizzato per consentire agli operai di sistemare le crepe dell’obelisco (e forse evitare foto e video), verrà rimosso. I lavori di spostamento del monumento sono pressoché ultimati e già in settimana potrebbero partire le prove riguardanti l’illuminazione e l’allaccio idrico. Salvo imprevisti, la traslazione sarà completata prima del 21 luglio, termine indicato da Cassio Morosetti sul testamento. E il Comune potrà ottenere i 2 milioni di euro del lascito.
Una vicenda che ha monopolizzato il dibattito cittadino, dividendo l’opinione pubblica. Con la fine dei lavori di spostamento della fontana dei Leoni, sarà avviato concretamente l’iter per la riqualificazione di piazza della Repubblica e la sistemazione di piazza Federico II, rimasta orfana del monumento. L’obiettivo dell’amministrazione Bacci, in scadenza di mandato nel 2022, è di inaugurare il “nuovo” centro storico prima delle elezioni. Compreso corso Matteotti, il cui intervento è ripreso dopo qualche inghippo iniziale causato dai sottoservizi.
Ha fatto discutere in città, e sorridere, il posizionamento dell’obelisco. Secondo alcuni, è storto e si è ovviamente ironizzato sulla potenziale attrattiva turistica, emulando il successo della torre di Pisa. Dal Comune rassicurano che si tratta di un effetto ottico.
Ancora nessuna notizia dal Tar Marche in merito al ricorso presentato dal Comitato referendario contro la bocciatura della richiesta di referendum abrogativo sullo spostamento della fontana. Esso riguarda, appunto, il pronunciamento con il quale i Garanti previsti dallo Statuto comunale hanno giudicato inammissibile la proposta di consultazione popolare degli atti di Giunta e di Consiglio con i quali è stato accettato il lascito ereditario di Morosetti. Una decisione che arriverà ormai quando la traslazione della fontana dei Leoni sarà conclusa.