JESI – Riportare in Piazza della Repubblica, al cospetto della facciata del Teatro Pergolesi, obelisco e fontana con i leoni di Piazza Federico II. È proprio a questo scopo che il vignettista e umorista jesino Cassio Morosetti, scomparso a Milano lo scorso marzo all’età di 97 anni, ha destinato il nuovo lascito testamentario alla sua città natale. Lascito di due milioni di euro annunciato questa mattina 5 agosto in Consiglio dal sindaco Massimo Bacci e che segue la donazione effettuata in vita (800 mila euro) e indirizzata dall’amministrazione comunale alla realizzazione di un nuovo centro Alzheimer.
In aula Bacci aveva parlato di vincoli, anche temporali, piuttosto stretti. E certo la notizia comunicata un paio di giorni fa al sindaco da parte dell’esecutore testamentario di Morosetti apre adesso un percorso complesso: occorreranno prevedibilmente un passaggio istituzionale in Consiglio per accettare il lascito e con questo anche la richiesta a cui si lega, ovvero una precisa scelta per il volto delle due piazze simbolo della città, così come conosciuto dall’ultimo dopoguerra ad oggi. Serviranno poi, ovviamente, tutti i necessari via libera da parte della Sovrintendenza e degli enti preposti.
D’altro canto quale fosse il suo desiderio, al quale già voleva vincolare la sua prima donazione, Morosetti l’aveva espresso apertamente e più volte. E pare che del suo fermo proposito – riportare quella «maledetta fontana» in piazza della Repubblica- si sia appunto ricordato in sede testamentaria. I dettagli al momento non emergono ma sembra non ci siano dubbi che proprio alla realizzazione di questo progetto siano vincolati i nuovi due milioni di euro destinati al Comune di Jesi.
La fontana obelisco è opera del 1844-45 dell’architetto jesino Raffaele Grilli ed era stata concepita proprio per Piazza della Repubblica, dove rimase fino al 1949 quando, per fare spazio al nascente traffico e in particolare alla stazione di partenza e arrivo di corriere e autobus proprio davanti al Pergolesi, l’amministrazione comunale del sindaco della Liberazione e ricostruzione, Pacifico Carotti, ne decretò il trasloco in piazza Federico II. Ma oggi, dopo le scelte degli ultimi lustri, Piazza della Repubblica e l’intero Corso Matteotti, sono di nuovo tornate zone libere dal traffico dei veicoli. Sono invece di Luigi Amici le figure di leoni e delfini che adornano il monumento.