JESI – Spostamento della fontana dei Leoni, ricorso al Tar Marche respinto. A darne notizia sono proprio i promotori, il comitato Piazzalibera, che chiedeva di rivedere il via libera del comitato dei garanti all’accettazione del lascito di Cassio Morosetti da parte del consiglio comunale, senza passare dal referendum abrogativo, e la relativa traslazione del monumento.
«Comunichiamo a tutta la cittadinanza, con un ringraziamento particolare a quanti ci hanno sostenuto, che il TAR ha respinto la nostra istanza, ritenendo legittimo il pronunciamento del Comitato dei Garanti sull’inammissibilità della proposta referendaria – scrive Piazzalibera -. Ribadendo la nostra identità eterogenea ed apartitica, che ci ha portato a lottare strenuamente per l’affermazione di un’idea di democrazia diretta largamente condivisa da molti concittadini, accogliamo tale notizia con senso civico e nel pieno rispetto dell’organismo chiamato a giudicare. Resta assolutamente viva la convinzione che l’atto amministrativo adottato dal Comune di Jesi avesse le connotazioni dell’atto amministrativo generale, perché evidentemente diretto ad incidere sugli interessi pubblici dell’intera comunità cittadina e pertanto potesse, e dovesse, essere sottoposto al vaglio della città. Non sarà così».
Resta però, proseguono i promotori del ricorso, vale a dire Giampiero Carducci, Andrea Pieralisi, Stefano Bornigia, Andrea Antolini, Gabriela Cantarini, Antonella Nicoletti, Claudia Lancioni, Marco Giampaoletti, Stefania Loreti, Roberto Vecci, «la convinzione di una giusta battaglia popolare condotta da cittadini che si sono fatti carico di affrontare da soli, anche economicamente, un contesto spigoloso e difficile. Anche per questo fa piacere che sia lo stesso TAR, contrariamente a quanto eccepito dal Comune di Jesi, ad aver valutato la nostra azione assolutamente legittima, affermando sia la sua competenza nel decidere, che l’indubbio interesse normativo della questione posta al suo esame. Il collegio giudicante ha sottolineato motivi di assoluta peculiarità e di novità nelle questioni che si sono sollevate con il ricorso. Tutti dati tecnici che confermano come la questione avesse pertanto evidenti complessità persino tecnico giuridiche. Un dato questo che marca ancor di più lo stridore di quello che è il vero nodo irrisolto della questione: quello politico amministrativo. Un vuoto politico che ha inghiottito l’intero percorso e che ad oggi rimane evidente ed incolmato, pur nel mancato accoglimento del ricorso. Restiamo amareggiati e perplessi dalle decisioni adottate dalla Giunta e dal Consiglio Comunale, le quali esprimono una modalità di esercizio del potere che, da un punto di vista etico, continua ad apparirci controversa e assai discutibile, oltreché divisiva da un punto di vista sociale. Una brutta pagina per la nostra città. Pertanto, resta intatto l’orgoglio di una battaglia politica cittadina affrontata con piena determinazione e responsabilità, che continueremo a preservare e manifestare correttamente e coerentemente come sempre abbiamo fatto.