Jesi-Fabriano

Fontana Morosetti: un Comitato di cittadini per il referendum e ipotesi sondaggio

Pd e Jesi in Comune offrono spazi e supporto organizzativo ad una realtà «che sta nascendo» per ottenere la consultazione abrogativa sullo spostamento del monumento. C'è pure una seconda via

Piazza Federico II

JESI – Un Comitato promotore di cittadini per ottenere il referendum abrogativo e fermare lo spostamento della fontana dei leoni in Piazza della Repubblica. Comitato al quale Jesi in Comune e Pd, che già avevano avanzato la proposta di referendum consultivo bocciata dalla maggioranza nell’ultimo Consiglio, offriranno il loro supporto organizzativo e logistico. È questa la strada decisa per provare a bloccare il trasloco del monumento e la realizzazione delle volontà testamentarie del vignettista Cassio Morosetti, che a tale scopo ha destinato due milioni di euro al Comune di Jesi. C’è però anche un’altra ipotesi in campo, quella del sondaggio.

«Pieno sostegno al Comitato promotore del referendum che sta nascendo– fa sapere Jesi in Comune – sarà a breve costituita una pagina Facebook per consentire alle persone interessate di far parte di questo gruppo e darsi da fare per seguire tutti i passaggi. Spazio ai cittadini, dunque, visto che tantissimi hanno palesato la propria contrarietà alla decisione, e più in generale all’atteggiamento della maggioranza sorda alle richieste della città».

Spiega la forza d’opposizione: «Saranno i cittadini a portare avanti la proposta referendaria al Comitato dei garanti, con il supporto organizzativo di Jesi in Comune e del Partito Democratico che metteranno a disposizione le sedi e le eventuali informazioni necessarie per consentire al Comitato di svolgere il suo ruolo. Vogliamo dare un segnale di apertura e siamo quindi a disposizione di quanti si impegnano in prima persona. Parallelamente stiamo valutando anche di proporre un sondaggio. Una forma di consultazione meno partecipativa del referendum ma più veloce da realizzare, prevista dallo Statuto e disciplinata dall’art. 18 del Regolamento sugli istituti di partecipazione. Il sondaggio avrebbe potuto essere avviato direttamente da un’amministrazione interessata a conoscere l’opinione dei cittadini. Ma è possibile arrivare a conferire un incarico ad una società esperta in materia, con risultati che dovranno essere portati a conoscenza dell’amministrazione e della cittadinanza, anche su istanza di almeno un terzo dei Consiglieri».

Le immagini d’epoca di Piazza della Repubblica con la fontana dei leoni e di Piazza Federico II senza l’opera

Per ottenere il referendum abrogativo occorre la proposta di dieci promotori, da sottoporre al vaglio del Comitato dei Garanti. Se quest’ultimo – che lo negò alla richiesta di referendum su Piazza Pergolesi, dov’era in ballo un progetto definito da tempo e si era in fase di appalto- dovesse riconoscere l’ammissibilità del quesito e dare il via libera, serviranno 2 mila firme di cittadini. Il referendum abrogativo – recita lo Statuto- è ammesso solo per gli atti deliberativi di carattere generale e regolamentare». Qui c’è per ora l’atto di indirizzo con cui la maggioranza ha votato l’accettazione del lascito Morosetti e il piano di utilizzo delle risorse che residueranno.

Quanto ai sondaggi, vanno proposti da Consiglio, su istanza di un terzo dei consiglieri, o Giunta «al fine di disporre di elementi di valutazione e di giudizio per indirizzare le scelte di politica amministrativa, relative ad interventi che incidono in misura rilevante su condizioni e interessi dei cittadini o di una parte di essi».