Jesi-Fabriano

Fonti della Romita, sabato la pulizia dei volontari e poi il rilancio

Sarà la Associazione “21quattro” a liberare dalle imponenti sterpaglie e dalle piccole frane che l’hanno invasa, l'area verde tanto cara alla memoria e alla tradizione dei cuprensi e non solo. E per domenica 3 settembre si prepara una speciale giornata di festa

Una immagine attuale delle Fonti della Romita a Cupramontana

CUPRAMONTANA – Ripulire un luogo caro alla memoria e alla tradizione dei cuprensi e non solo, con la speranza di riuscire in prospettiva a sottrarlo all’abbandono e restituirlo al ruolo di un tempo. È quanto i volontari dell’Associazione21quattro” si propongono di fare per l’area verde del complesso di San Giacomo della Romita, liberandola sabato prossimo 5 agosto dalle imponenti sterpaglie e dalle piccole frane che l’hanno invasa, rendendola di fatto impraticabile ormai da anni. A settembre poi, domenica 3, è già stata programmata una speciale giornata di festa per grandi e piccoli «per riappropriarsi di un luogo scolpito nei ricordi e nel cuore di generazioni di cuprensi».

L’area verde si trova a valle del Monastero di San Giacomo, ovvero dove un tempo c’erano le celeberrime Fonti della Romita. L’Eremo di San Giacomo della Romita era un Priorato Monastico Camaldolese, cui nel 1452 subentrarono i Francescani, anteriore al secolo XIII. La chiesa si trova all’interno del convento dei Frati Minori, del secolo XII, intitolato al Beato Giovanni Righi del quale vi si conserva il corpo. Nel complesso religioso soggiornò, nel Quattrocento, anche San Giacomo della Marca attivo nella predicazione contro la setta dei Fraticelli fortemente presenti a Massaccio e nei paesi vicini. Nell’area verde a poche centinaia di metri dal convento sgorgano, appunto, le Fonti della Romita (anche conosciute come del Coppo) intorno alle quali si svilupparono per decenni fiorenti attività ricreative e turistiche.

L’area delle Fonti della Romita come appariva negli anni ’80.

Queste ultime in particolare furono attivissime fino ai primi anni ’90, con fruitori da ogni dove che si recavano sul posto una giornata in allegria e per le pregiate acque. Senza dimenticare l’aspetto religioso legato all’amatissima e tutt’ora molto frequentata chiesa francescana, nonché alla grotta dove era uso raccogliersi in ascesi il Beato Giovanni Righi, un anfratto scavato nel tufo che si conta di poter rendere di nuovo raggiungibile per l’occasione.

«Si tratta di un lavoro imponente, visto lo stato del luogo, ma per la sua bellezza e soprattutto per quello che rappresenta per Cupramontana ne vale certamente la pena – spiega l’Associazione 21quattro – sabato provvederemo alla ripulitura massiccia dell’area, con altri interventi a fine mese per i quali informeremo i cittadini che vorranno partecipare. Poi, domenica 3 settembre, vi sarà una bella giornata di festa per i cuprensi di tutte le età per la quale stiamo già lavorando in collaborazione con altre benemerite associazioni cittadine, in contatto con l’Amministrazione Comunale e pensando ad attrattive sicuramente piacevoli. Ringraziamo sin d’ora coloro che hanno sposato il nostro intento, i Frati Minori cui l’area appartiene e l’azienda edile Torelli&Dottori la cui sensibilità sarà fondamentale per mettere in piedi la prima fase dell’intervento».

Da poco creata, l’Associazione culturale 21quattro si propone appunto di svolgere un ruolo di volano e stimolo del tessuto sociale ed economico di Cupramontana, e prospetticamente della Vallesina, attraverso l’imprescindibile dialogo con tutti gli attori sul territorio (siano essi istituzionali, associazioni o privati) attraverso iniziative concrete e condivise in grado di esprimere le potenzialità del territorio e del ‘saper fare’ locale sia nei confronti degli abitanti del comprensorio che del resto del comprensorio marchigiano e dei flussi turistici.