Jesi-Fabriano

Francesco Casoli: «Design e funzionalità per diventare la Ferrari degli elettrodomestici»

Il Presidente di Elica, Francesco Casoli, proiettato verso la ricorrenza dei 55 anni della nascita della multinazionale di Fabriano

Il presidente del Gruppo Elica, Francesco Casoli

FABRIANO – Francesco Casoli, presidente di Elica, multinazionale con sede a Fabriano leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, rappresenta una delle personalità di maggior rilievo nel panorama dell’imprenditoria marchigiana. Elica, azienda che continua a puntare su innovazione e design, oltre a funzionalità ed efficienza, si appresta a tagliare, il prossimo anno, un traguardo importante. Con il presidente Casoli, c’è l’occasione di fare il punto su presente e prospettive di una realtà simbolo per la regione e su quelle di un intero settore che è tradizionalmente chiave per le Marche.

Presidente, nel 2025 saranno 55 anni di vita per Elica, un’azienda innovativa e, mi passi il termine, camaleontica, che ha saputo reinventare il concetto di cappa e l’aspirazione in cucina. Quali le 3 parole che meglio identificano il “saper fare” in Elica?

«Non mollare mai. L’azienda cerca di cambiare pelle, entrare in nuovi mercati come la cottura, piani aspiranti e ora anche con i forni. C’è spazio in Europa e nel mondo per un brand come Elica, pur non avendo la dimensione dei top 5, ma recuperiamo essendo flessibili e veloci in modo tale da cogliere le opportunità del mercato»

Nel breve giro di pochi anni, due Compassi d’Oro: cosa vuol dire per Elica coniugare design con funzionalità?

«Due Compassi d’oro con lo stesso designer, Fabrizio Crisà, che è all’interno di Elica da tanti anni e ciò significa che c’è continuità, un aspetto molto importante, perché non è improvvisazione, ma ricerca costante. Il design è tanto importante ed è riuscito a metterci in mostra, ora non basta più, c’è bisogno anche della funzionalità sulla quale stiamo puntando, facendolo molto bene, per rispondere alle aspettative dei clienti e che, quindi, dia loro soddisfazione».

Un mercato, quello degli elettrodomestici, che ha attraversato e attraversa un momento difficile. Il tavolo ministeriale è un’opportunità per affrontare le turbolenze del settore al meglio?

«Onestamente, non lo so. Non nascondiamoci dietro un dito, le grandi aziende a parte noi e pochi altri, sono in mano di player extracomunitari. Il mercato è sempre più difficile e complesso, cinesi, sud coreani, turchi, spingono meglio con il loro sistema produttivo dove le regole di ingaggio sono diverse dalle nostre. E se non facciamo sì che questo tavolo partorisca azioni concrete per noi imprenditori italiani puri diventa difficilissimo competere sul livello economico, quindi investimento su ricerca, quote di mercato di nicchia e sulla funzionalità, un mix che deve portarci ad essere la Ferrari degli elettrodomestici».

© riproduzione riservata