JESI – Dopo 25 anni di militanza, Francesco Rossetti lascia il Pd. L’ex componente della segreteria provinciale e comunale non rinnova la tessera. «Avrei provato un profondo disagio a restare», ammette apertamente.
«Il Pd di Jesi – osserva amareggiato Rossetti – è lontano dai reali bisogni dei cittadini, arroccato in sé stesso con la testa rivolta al passato, adottando a tratti atteggiamenti antidemocratici rispetto al confronto interno. Ha sbagliato nel 2017, per paura, a non aprirsi alla città attraverso lo strumento delle primarie. E continua a sbagliare oggi bollandole come inutili. Questo atteggiamento ha fatto già allontanare dal partito molti giovani competenti e ben radicati in città e altri stanno seguendo la medesima strada. Un partito, questo Pd locale, che non riesce a mandare un messaggio diverso che non sia quello dell’essere apparato. A Jesi è assente su tutta la linea, sia amministrativa che politica».
Un accenno anche all’argomento che, ormai da mesi, sta tenendo banco in città. «È impensabile – dice Rossetti – che un partito che spera di ritornare al governo della città sappia solo cristallizzare il dibattito, e con esso un’intera città, sullo spostamento della fontana. Direi molto riduttivo. Alla Casa del Popolo, purtroppo, sono troppo occupati a cercare strane formule e alleanze, peraltro tutte schiacciate verso una posizione minoritaria e anti riformista, anziché elaborare progetti e proposte per la città che guardano al futuro».