Jesi-Fabriano

Jesi, l’addio a Gennaro Pieralisi. Il vescovo: «Ha donato tanto agli altri»

L'ultimo saluto all'imprenditore 82enne è stato celebrato alla chiesa del Duomo (ingressi contingentati). Don Gerardo: «Un uomo che ha vissuto la vita in pienezza». Tante gente fuori

I funerali di Gennaro Pieralisi

JESI – Intelligenza, intraprendenza, sapienza, saggezza, generosità. Li ha elencati uno ad uno, il vescovo Gerardo Rocconi, «i doni del Signore che Gennaro Pieralisi ha ricevuto e vissuto appieno durante la sua vita». Tantissima gente, oggi pomeriggio 9 novembre, ha partecipato ai funerali dell’imprenditore 82enne a Jesi. Dentro alla chiesa del Duomo, con ingressi contingentati, posti distanziati e misurazione della febbre, ma soprattutto fuori, in piazza Federico II, il “salotto urbano” che ospita il museo dedicato allo Stupor Mundi, uno dei tanti regali che l’ingegnere ha lasciato alla sua città.

Numerosi i conoscenti e gli amici, così come i colleghi imprenditori. Presenti, seppur per poco tempo causa seduta del consiglio regionale, anche il presidente delle Marche, Francesco Acquaroli e il suo vice Mirco Carloni. In chiesa, fra gli altri, gli imprenditori Francesco Casoli, nipote di Gennaro Pieralisi, e poi Giovanni e Roberta Fileni, Pierluigi Bocchini e tanti altri che non sono voluti mancare. Il sindaco Massimo Bacci e il vicesindaco Luca Butini hanno “fissato” il gonfalone di Jesi vicino all’altare, a conferma del legame indissolubile tra il compianto imprenditore e la sua amata città.

«Il fratello Gennaro non ha sprecato la sua vita, l’ha vissuta in pienezza – ha detto il vescovo Gerardo Rocconi nella sua omelia –. Sapeva bene che la vita è qualcosa che va oltre, che non finisce con la morte, ma che continua in maniera più intensa e grande. Il Signore ha donato a lui molteplici qualità, che ha costantemente valorizzato, restituendole agli altri. Ci lascia un enorme insegnamento: l’operosità». In prima fila il figlio Gabriele Pieralisi, che nei giorni scorsi ha ricordato suo padre con parole bellissime, definendolo un punto di riferimento per tutta la famiglia. Di fianco, il nipote Andrea Pieralisi.

«Ho conosciuto l’ingegner Pieralisi tanti anni fa, e ho avuto dapprima il timore poi l’immenso piacere e onore di lavorare prima con lui, in mie precedenti esperienze professionali, e poi per lui come amministratore delegato di Pieralisi, chiamato due anni fa per affrontare insieme il processo di rilancio dell’Azienda – le parole di Alessandro Leopardi, amministratore delegato del gruppo Pieralisi -. Al di là del suo approccio apparentemente burbero ed austero che, non nascondo, all’inizio mi ha creato qualche difficoltà come penso d’altronde l’abbia creata a molti, standogli accanto ho avuto la possibilità di capire prima, ed apprezzare poi, quanto grande fosse la sua umanità e sensibilità. Mi è stato infatti vicino in alcuni momenti importanti della mia vita e ho avuto il privilegio e l’onore di essergli stato accanto anche io in un momento delicato per la vita dell’Azienda e di conseguenza per la sua vita, perché Pieralisi era
la sua vita. L’essere stato da lui scelto come persona che prendesse per
mano la Sua Azienda, l’avermi dato e dimostrato fiducia è stato per me
motivo di enorme orgoglio, anche se, ora più di prima, sento tutto il peso della sua eredità e del suo insegnamento più importante: dare continuità
all’Azienda riconosciuta Leader nel mondo nel suo settore e farlo in tempi
difficili, in condizioni avverse, ma tenendo la barra dritta con l’obiettivo non solo di arrivare in porto, ma di arrivarci mantenendone alto il nome e la reputazione, senza mai essere sazi nella voglia di migliorare. Ing., così lo chiamavo, continui a vegliare su di noi. Un abbraccio grande».

Un lungo applauso ha “accompagnato” il feretro all’interno del carro funebre, prima di partire, in silenzio, per il cimitero di Monsano.