MAIOLATI SPONTINI – Un dottore competente, serio, sempre disponibile. Ma anche un amico, un fratello, un padre. Una persona vera, insomma. Sergio Cascia è stato tutto questo per la comunità della Vallesina, che oggi si è stretta attorno al suo feretro per salutarlo l’ultima volta. Chiesa del Cristo Redentore gremita per l’addio al medico di famiglia, nonché ex sindaco, deceduto a causa di una leucemia (leggi l’articolo).
Almeno un centinaio le persone rimaste fuori al sagrato di Moie durante la funzione religiosa celebrata da don Igor Fregonese e da don Corrado Magnani.
C’erano il presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli, i consiglieri regionali, sindaco e giunta di Maiolati Spontini, tantissimi medici, le associazioni di volontariato. Un territorio intero, questo pomeriggio, si è fermato. Per il dottor Cascia.
«È nostro dovere ricordare il bene che ha fatto a questa comunità – ha detto don Corrado durante l’omelia -. Gli piaceva fare l’anticlericale. Era un suo modo di essere, era uno che pensava. Sergio ha fatto della sua vita un servizio e un dono per gli altri. Mi auguro che i giovani facciano come lui, che seguano il suo esempio. È il miglior modo per onorarlo. Nel regno dei cieli non saremo misurati per la nostra fede, ma per le nostre azioni. Se abbiamo dato da mangiare a chi aveva fame, vestito chi era nudo e curato chi stava male, il giudizio non potrà che essere positivo. Anche se faceva l’anticlericale, Sergio ne precederà molti nel regno di Dio. Perché ha messo al primo posto la sua capacità di amare».
Lo hanno ricordato in tanti: l’Avis, l’Aido, la Protezione Civile, lo Iom – Jesi e Vallesina, la Croce Rossa ed altre dieci associazioni di volontariato. «Era mite, ma coraggioso, è stato un compagno, un fratello. Era affidabile, intelligente, educato, concreto. Era schietto, allegro e soprattutto umano – le parole del dottor Massimo Magi, con Cascia nel sindacato dei medici -. È stato il precursore di molte innovazioni in medicina, ha sempre condiviso le sue competenze con i colleghi. E in questo momento, se fosse qui, mi avrebbe detto: “Massimo, e finimmola”. Sergio, grazie di essermi stato amico». In lacrime anche Anna Quaglieri, presidente dello Iom: «Abbiamo curato 7.500 pazienti grazie a lui, la sua umiltà era unica». Toccante l’intervento dell’ex consigliere regionale, Fabio Badiali.
Lascia il figlio Raffaele e la compagna Rita. Lascia un’intera comunità. Riposa in pace, dottor Cascia.