Jesi-Fabriano

Future Campus Fabriano un successo che continua a consolidarsi anno dopo anno

Iniziativa giunta alla sua terza edizione, intervista a Federica Capriotti, presidente del Comitato territoriale di Confindustria

Future Campus a Fabriano (Foto Cico)

FABRIANO – Presidente del comitato territoriale di Fabriano di Confindustria, Federica Capriotti, è l’anima dell’iniziativa Future Campus che anche quest’anno sta centrando, per il terzo anno consecutivo, gli obiettivi per i quali è nato e si sta consolidando.

Future Campus giunto alla sua terza edizione, un’esperienza che si è subito affermata per la qualità del progetto, da quali presupposti è partito il progetto?

«Il progetto è nato a seguito di un’indagine realizzata tra i giovani del nostro territorio dalla quale emergeva una fotografia di una gioventù “spaccata in due”: da un lato l’amore per la propria terra e il desiderio di rimanere qui anche in futuro, dall’altro la convinzione che su questo territorio non avrebbero trovato il loro futuro. Questo ci ha fatto riflettere, come imprenditori ma anche come cittadini. E ci siamo detti: dobbiamo fare qualcosa per far conoscere questo territorio, per infondere speranza nel futuro a questi ragazzi, per farli ri-innamorare della loro terra. E così è nata l’idea: all’inizio quasi per gioco, poi ha preso forma un vero e proprio progetto. Insieme a Gabriele Micozzi, coach ed esperto di marketing, abbiamo studiato un format che fosse diverso da tutto quello che esisteva già. E la nostra si è rivelata una scelta vincente: il primo anno una sola classe con circa 50 iscritti, il secondo anno due classi: una beginner con altri 50 iscritti e un master, per coloro che dopo il primo anno ci hanno chiesto di continuare. E quest’anno addirittura tre classi: dopo una settimana dall’apertura delle iscrizioni eravamo già sold out avendo ricevuto 60 richieste: e accanto ai beginner, la master class e anche l’advanced class per quelli del terzo anno. Per ogni livello un programma diverso, ma sempre con lo stesso entusiasmo dell’inizio»

Federica Capriotti

Le tre parole chiavi per descrivere Future Campus

«Sono tante le parole che mi vengono in mente ma le potrei sintetizzare in queste tre: esperienza, condivisione, passione. Esperienza perché il metodo che abbiamo ideato consente loro non solo di imparare cose nuove, ma di viverle in prima persona. Faccio solo qualche esempio. Un conto è una lezione in aula che spiega cosa sia la sicurezza sul lavoro – abbiam fatto anche quella, aggiungendo però un gioco da tavolo per coinvolgerli maggiormente – altro è entrare in un’azienda e vedere le persone con le scarpe antinfortunistiche o gli occhiali di protezione, che si muovono su percorsi obbligati contrassegnati da strisce gialle disegnate per terra. Un conto è una lezione su come comunicare, altro è salire sul palco di un teatro e presentarsi davanti a tutti gli altri. Un conto è leggere un libro di marketing, altro è realizzare un progetto per lanciare un nuovo prodotto sul mercato. Questo significa esperienza, toccare con mano e mettersi in gioco. Condivisione perché uno dei nostri obiettivi è quello di sviluppare le cosiddette competenze trasversali, tra le quali la capacità di lavorare in gruppo, ovvero di agire come una squadra è una di quelle più importanti e anche più difficili, soprattutto una di quelle che a scuola si impara poco. Abbiamo notato grandi cambiamenti dal primo giorno di Campus all’ultimo: i ragazzi non sono abituati a relazionarsi tra loro senza filtri. Ebbene al Campus i momenti di confronto e di condivisione dei risultati ottenuti nelle diverse sfide a cui vanno incontro sono momenti essenziali. Partiamo con i più giovani con giochi di squadra indoor e outdoor, passiamo per il secondo anno con l’esperienza diretta all’interno di un’azienda di due giorni intensivi che portano a realizzare un progetto concreto e presentarlo poi a tutti gli altri fino alla advanced class in cui l’energia del gruppo diventa elemento caratterizzante di tutte le attività. Aggiungo che condivisione per noi significa anche far entrare i ragazzi in contatto con realtà che lavorano nel sociale per sensibilizzarli anche verso un impegno nella comunità in cui vivono. Passione: la loro passione che vediamo ogni giorno, il loro accogliere con entusiasmo ogni attività che viene proposta, e la passione di tutti noi che li accompagniamo: un’enorme energia positiva, fatta di tanti sforzi ma anche di tantissime soddisfazioni. Soddisfazione condivisa anche da tutti i coach che collaborano con noi, che hanno trovato ragazzi attenti, collaborativi e molto svegli»

Per le aziende del territorio di Fabriano può rappresentare una fucina di talenti dal quale attingere?

«Non ci dimentichiamo che la paternità del Campus è di Confindustria, dunque il rapporto con gli imprenditori e con le aziende del territorio ha sempre trovato ampio spazio nei vari percorsi che proponiamo ai ragazzi, diversi per ogni anno. Sono tanti gli imprenditori che hanno accettato di collaborare con noi in due modalità: aprendo le loro aziende ai ragazzi e portando le loro testimonianze di vita “in aula”. Sono convinta che i risultati di questa contaminazione non tarderanno a venire: nel Campus abbiamo accolto tantissimi ragazzi e ho letto più volte negli sguardi dei miei colleghi molto interesse misto a stupore nel constatare quanto i ragazzi si siano appassionati quando hanno potuto toccare con mano cosa significa lavorare in azienda. Un’esperienza che fino a quel momento gli era parsa lontana e forse non priva di pregiudizi. I nostri ragazzi sono ancora molto giovani, iniziano il Campus alla fine del secondo e terzo anno delle superiori e hanno ancora davanti tanto tempo prima di fare le scelte importanti. Ma di una cosa sono certa: questa esperienza li aiuterà a scegliere consapevolmente, non in base a preconcetti o a cose dette da altri: di talenti ne abbiamo visti tanti, sicuramente qualcuno se ne accorgerà».

© riproduzione riservata