JESI – Un progetto che si rivolge ai giovani, attori principali del cambiamento per rendere reversibile una situazione emergenziale come quella legata al fenomeno della violenza sulle donne. Si chiama “GenerAzioni” ed è stato lanciato dalla Casa delle Donne-sportello antiviolenza di Jesi dal 25 novembre – giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne – a gennaio 2022. Vincitore del premio “Coop Alleanza 2021”, promosso dalla Coop a inizio dicembre, il progetto viene portato avanti dagli studenti dell’IIS Marconi Pieralisi di Jesi che alla fine del percorso dovranno realizzare una campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere sul territorio e presso il punto vendita Coop di Jesi. «La violenza sulle donne è una piaga sociale che va combattuta con il sostegno, l’ascolto e l’aiuto alle donne, la corretta applicazione delle leggi ma soprattutto con la prevenzione, l’educazione e la sensibilizzazione – spiega la coordinatrice del progetto per la “Casa delle Donne” Paola Moreschi – la sinergia che porteremo avanti grazie a “+Vicini” ci permetterà di raggiungere una platea sempre più ampia di cittadini e cittadine e di compiere un gesto concreto sul territorio. Con il nostro progetto GenerAzioni realizziamo interventi nelle scuole e nei centri giovanili, per la prevenzione della violenza di genere affrontando la tematica alla radice, il prima possibile».
In 14 anni di attività di Casa Delle Donne, emerge che i modelli di violenza e vittimizzazione si sviluppano già a partire dalla prima adolescenza, diventando, velocemente, difficili da correggere. Le scuole e gli altri centri di formazione sono i luoghi privilegiati in cui si formano e si rafforzano i comportamenti verso sé stessi e gli altri.
«È a scuola che si svolge la socializzazione di genere tra gli e le adolescenti: essa rappresenta il principale spazio d’incontro tra adolescenti maschi e femmine di diversa provenienza etnica-socio-culturale. È per questa ragione – continua Paola Moreschi – che le azioni di prevenzione primaria hanno un ruolo essenziale nella lotta contro la violenza di genere. Un contesto formativo quale la scuola, infatti, costituisce il terreno privilegiato per l’osservazione e l’ascolto dei minori e per l’analisi delle relazioni significative e di fiducia che questi ultimi instaurano anche con gli adulti. Ne consegue che attivare una riflessione sulla percezione che gli adolescenti hanno della violenza di genere, soprattutto in un’ottica di abbattimento e superamento degli stereotipi che abbondano attorno a questo tema, è un’azione cruciale da intraprendere».
Il progetto GenerAzioni permette di attivare un percorso di sensibilizzazione e di prevenzione primaria alla violenza tra e sui minori, attraverso gruppi di confronto e interventi formativi in classe, alla ricerca di quelle conoscenze necessarie per vivere una vita relazionale sana, rispettosa, libera e più responsabile.
«Focalizzare l’attenzione sulle ragazze e i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni non solo mira a prevenire la violenza di genere in questi anni critici, ma può riuscire anche ad arginare la violenza negli anni successivi – continua la coordinatrice – infatti, come confermano le statistiche, i giovani, sia come vittime, colpevoli o spettatori, sperimenteranno diverse forme di violenza basata sul genere nel corso della loro vita. Le giovani donne e i giovani uomini necessitano di sistemi di sostegno e luoghi sicuri per sviluppare capacità di riflessione e consapevolezza nei confronti delle loro relazioni, al fine di imparare ad individuare eventuali segnali di violenza sin da subito, e poterli così bloccare sul nascere. Anche se le conoscenze delle dinamiche violente basate sul genere possono essere apprese attraverso l’insegnamento, le competenze e i valori come il rispetto, l’ascolto, l’empatia e il pensiero critico, hanno bisogno di essere compresi attraverso l’esperienza». Il progetto viene attuato attraverso metodologie esperienziali, interattive e divertenti che consentono ai partecipanti di apprendere attraverso il fare e, allo stesso tempo, di sviluppare creatività. I giovani avranno la possibilità di collaborare tra loro e di diventare i protagonisti del loro processo di apprendimento, sviluppando la fiducia di confrontare e argomentare le proprie opinioni con quelle degli altri. Casa delle Donne sostiene che il cambiamento possa avvenire solamente a partire dall’educazione ai sentimenti e alle emozioni: imparare a osservare, ascoltare e interpretare ciò che si prova è il primo passo essenziale alla comprensione di sé stessi, dell’altro e delle dinamiche familiari e sociali in cui si è inseriti. «Il nostro progetto – conclude Paola Moreschi – diventa allora uno strumento prezioso per lo sviluppo di queste capacità e, di conseguenza, per la lotto contro la violenza di genere».
Il progetto si divide in due fasi: la prima, la conoscenza degli atteggiamenti non sani che contribuiscono alla creazione di un ambiente in cui la violenza di genere è possibile e, in alcuni casi, accettata, giustificata o addirittura perdonata. Un turbine di riflessioni sull’identità, sulle differenze e le relazioni di genere, sulla risoluzione del conflitto attraverso il confronto; poi tutte le informazioni sulla violenza contro le donne e gli strumenti adatti a prevenirla. Importante è che in questa fase viene incrementata la propria autostima, appresa e sperimentata l’affermazione di sé, la percezione e il rispetto dei propri limiti, il concetto di cura. Gli interventi sono condotti da psicologhe, operatrici e avvocate esperte della Casa delle Donne. La seconda fase vede i giovani decidere di attuare progetti di tutoriale, per offrire un servizio di training ai loro coetanei. E a conclusione del progetto, grazie alla creatività e all’entusiasmo dei ragazzi e con il contributo di un’esperta grafica/fotografa, GenerAzioni potrà produrre una campagna di comunicazione che verrà diffusa sul territorio e all’interno del punto vendita Coop di Jesi.