GENGA – Annullata per il quarto anno consecutivo l’edizione XXXVIII del Presepe vivente di Genga. Motivi legati alle stringenti norme sulla sicurezza alla base della decisione comunicata dagli organizzatori per il nuovo stop di una delle rappresentazioni della Natività più apprezzata in Regione e non solo, la più grande al mondo per estensione: ben 30mila metri quadri, che si snoda lungo il costone roccioso che conduce fino al Santuario di Valadier. «Non si farà la nuova edizione», conferma Rosanna Filipponi, componente del comitato che si occupa dell’organizzazione. «Abbiamo preso questa decisione non certo a cuor leggero. L’ultima rappresentazione risale al 2019, poi nel 2021 era tutto pronto, ma un’ordinanza sempre in materia di sicurezza ha di fatto impedito entrambe le rappresentazioni. Le problematiche sono sempre le stesse, legate alla sicurezza. In pratica, esiste solo una via di ingresso e una di uscita e non va bene. Inoltre, ad oggi, potrebbero entrare contemporaneamente per ammirare il Presepe vivente al massimo 2mila persone in contemporanea. Un numero troppo esiguo, considerando che solo i figuranti sono circa 300, cui si aggiunge il personale dell’organizzazione. Stiamo cercando di individuare qualche professionista che possa aiutarci ad aggiornare il Piano di sicurezza e così ripresentarci a Natale 2024. Non demordiamo, ma abbiamo anche bisogno di riorganizzarci e mettere insieme più persone per l’organizzazione di questo evento che è sempre stato uno dei fiori all’occhiello per Genga e per l’intera regione Marche», conclude Rosanna Filipponi.
Il Presepe Vivente
Non è la prima volta, nel corso degli ultimi anni, che viene annullato il Presepe vivente a Genga. Maltempo, Covid-19 e, ora, un mix fra problematiche legate alla sicurezza e alla burocrazia. E da 4 anni, viene a mancare un’attrazione di fama nazionale per l’entroterra anconetano. Sono circa 300 i figuranti che vengono impegnati per la rappresentazione della Natività che, dal 1981, anno della sua nascita, enfatizza la magia delle feste del Natale. Soldati romani, pastori, artigiani, popolo, lungo il sentiero nel bosco, luci e suoni rendono davvero suggestivo l’ambiente, fino a entrare nella gola dove si può godere di uno spaccato della vita quotidiana in Palestina ai tempi della Natività. La fine del percorso si trova nella grotta che custodisce il prezioso Tempio del Valadier, mentre il suono delle cornamuse accompagna i visitatori lungo il tratto finale della salita. Come sempre, tolte le spese vive, il ricavato dei biglietti è sempre stato devoluto in beneficenza. Sono oltre 400mila le persone che in questi anni sono accorse a Genga. Lungo il sentiero che porta alla Natività pastori, pescatori, contadini intenti al loro lavoro scandiscono la salita verso la contemplazione dell’evento che si celebra. Una volta giunti alla grotta naturale del Santuario di Frasassi si possono ammirare esperti artigiani: falegnami, fabbri, cestai, fornai, calzolai, scultori, vasai, ricamatrici e tessitrici tutti con gli antichi strumenti della loro arte. Un appuntamento irrinunciabile non solo per gli appassionati del genere dell’entroterra fabrianese visto che, negli anni, sono arrivati a Genga anche visitatori provenienti da fuori regione che hanno approfittato per trascorrere una giornata nel territorio e visitare, tra l’altro, anche le grotte di Frasassi. L’appuntamento è per il Natale 2024, salvo imprevisti.