Jesi-Fabriano

Genga: boom del turismo termale che si sposa con quello culturale e che coinvolge il territorio

A giugno +33% di cure erogate con le acque sulfuree e +30% di turisti che hanno anche potuto ammirare i musei a Fabriano, Sassoferrato e Urbino

Abbazia di San Vittore di Frasassi a Genga

GENGA – Il turismo termale come volano per il territorio del fabrianese. A Genga, alle Terme di San Vittore di Frasassi, si è registrato un vero e proprio boom di presenze a giugno: +33% di cure erogate con le acque sulfuree rispetto allo stesso mese dello scorso anno generato in gran parte dal successo dei trattamenti specifici per la sordità rinogena dei più piccoli. Un successo che si replica nella struttura alberghiera con un +30% di turisti, di cui il 12% non italiani, tra questi gruppi di californiani, tedeschi, francesi, polacchi e ungheresi. Mentre le regioni di provenienza dei turisti italiani sono Puglia, Lazio, Lombardia, Veneto ed Emilia- Romagna. «Giugno si chiude con una crescita a doppia cifra, un +33 % di pazienti che, in realtà, non ci sorprende più di tanto», commenta il presidente delle Terme Luca Faccenda. «È il punto di arrivo di diversi momenti informativi, tra cui un convegno interregionale, tramite i quali, con specialisti ed esperti della medicina termale, i nostri otorinolaringoiatri hanno fatto il punto sulle conoscenze scientifiche riguardante le patologie di interesse orl, sulla prevenzione e le cure termali inalatorie e dedicato momenti specifici ai pediatri». Per i responsabili sanitari delle Terme di San Vittore di Genga, Geniale Mariani e Bruno Borioni, «le acque sulfuree di San Vittore sono dei farmaci naturali efficaci sia nella fase preventiva sia dopo quella acuta delle patologie più frequenti nei mesi invernali quali otiti, tracheiti bronchiti, raffreddori e influenze. Le acque termali oltre ad una azione mucolitica e antinfiammatoria esercitano infatti un’azione immunostimolante che favorisce la produzione di anticorpi a livello delle mucose dell’albero respiratorio che si traduce in una difesa più efficace riducendo il rischio di ricadute e diminuendo così il consumo di antibiotici», concludono.

Il turismo

Passando, invece, ai numeri turistici di questo segmento, a commentarli è il direttore dell’albergo, Alberto Genevose. «Nel suo primo anno di apertura d’inverno, l’hotel chiude il primo semestre 2024 con un tasso medio di occupazione del 52%. Il che fa di San Vittore un perno per visitare il comprensorio e non una semplice tappa “mordi e fuggi” nel tour dei viaggiatori. E questo per la nostra strategia di cross-selling che abbiamo reso strutturale. Al momento della richiesta di informazione, forniamo la proposta prezzo con un insieme di servizi complementari che corrispondono alle reali motivazioni di viaggio del turista». Di conseguenza, si sono registrati soggiorni più lunghi che abbinano il wellness della Spa e della piscina con acque sulfuree, a percorsi trekking nell’area protetta del Parco della Gola della Rosa e di Frasassi, a tour in bici e a visite culturali. «Con il soggiorno abbiamo venduto visite, ad esempio, al Museo della carta di Fabriano, al Parco della miniera di zolfo di Cabernardi, al Palazzo ducale di Urbino e stiamo organizzando eventi anche in piscina nel quadro della seconda edizione della manifestazione “Terme musicali”», conclude.

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