JESI – Inizio anno da dimenticare per la qualità dell’aria in città. Nel mese di gennaio, la centralina di rilevamento posizionata lungo viale della Vittoria ha registrato ben dieci sforamenti al valore limite delle polveri sottili. È il peggior risultato dell’intera provincia di Ancona. A febbraio, invece, il livello di 50 µg/m3 giornaliero non è stato, per adesso, mai oltrepassato.
Lo scorso 16 gennaio è stato il giorno “nero” delle polveri sottili. La soglia è stata superata in quasi tutti gli orari, ad esclusione delle prime ore della mattina (ore 8-10).
Nel 2019, la centralina del Viale ha registato venti sforamenti, concentrati principalmente in autunno e inverno. Anche in questo caso, Jesi è la città che ha fatto peggio, pur non superando il valore limite dei 35 sforamenti annuali (al di sopra vi è un rischio per la salute umana).
Le cosiddette Pm10 sono l’isieme di sostanze solide e liquide con diametro inferiore a 10 micron. Derivano da emissioni di autoveicoli, processi industriali e fenomeni naturali. «L’emergenza polveri sottili e ozono nelle nostre città è sempre più cronica e a pagarne lo scotto, oltre all’ambiente, sono i cittadini in termini di salute e di qualità di vita- ha commentato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Per questo bisogna contrastare l’inquinamento in maniera efficace attraverso soluzioni da attuare in tempi strettissimi». E ancora: «Innanzitutto è indispensabile programmare la conversione ad una nuova mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, riducendo drasticamente il numero di auto private circolanti attraverso una serie di restrizioni e fiscalità. Nell’ambito di una politica di prevenzione dell’inquinamento è fondamentale, inoltre, potenziare il trasporto sul ferro, migliorare il servizio di trasporto pubblico – che va indirizzato verso le motorizzazioni elettriche – e adottare politiche in generale più decise a favore dei veicoli elettrici, che maggiormente necessitano di stimoli e sostegno. Occorre, inoltre, investire nella riconversione sostenibile dell’autotrazione e dell’industria e dell’agricoltura, nella riqualificazione edilizia, nel riscaldamento coi sistemi innovativi e nel verde urbano. Chiediamo, dunque, alle istituzioni regionali di avere coraggio e di essere coerenti e lungimiranti nelle politiche ambientali e di mobilità».
A Jesi sono stati bloccati in più occasioni i veicoli diesel maggiormente inquinanti, oltre a imporre i filtri per i camini delle attività commerciali (pizzerie, forni, etc.) e vietare i fuochi liberi in campagna. L’Italia è prima in Europa e sedicesima nel mondo per numero di decessi legati all’inquinamento. L’allarme lo ha lanciato la rivista The Lancet con la pubblicazione del report “Countdown on Health and Climate Change”