Jesi-Fabriano

Gilberto Filippetti, il creativo con la mela nella valigia

A Palazzo dei Convegni, nell'ambito del Brand Festival, la mostra sullo jesino che diventò «uno dei migliori e più fantasiosi inventori italiani di campagne pubblicitarie». Sua la mitica "Chi Vespa mangia le mele (chi non Vespa no)"

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L'ingresso della mostra dedicata a Gilberto Filippetti

JESI – Evocativa, interessante e azzeccata la bella mostra a Palazzo dei Convegni – sino a domenica 15 aprile – sulla figura del grande creativo jesino Gilberto Filippetti (1933 – 2009), nell’ambito del Brand Festival inaugurato ieri.

Curata dalla Gei, che edita il quindicinale d’informazione “Jesi e la sua Valle“, è uno spaccato che ci racconta, con il materiale fornito dalla famiglia, un grande pubblicitario «ma sconosciuto – sostiene il direttore Dino Mogianesi sul numero in edicola – perché ha lavorato alla Leader di Firenze, città disangolata rispetto alle capitali dell’advertising. Però lui ha svecchiato il linguaggio della pubblicità conferendole dignità d’arte».

Alla genialità di Gilberto Filippetti si deve la leggendaria campagna “chi Vespa mangia le mele (chi non Vespa no)” che ha scandito tanti anni della nostra vita e quella del marchio Piaggio.

Il creativo con la mela in mano, il titolo della mostra. E il perché è presto detto, la mela in coppia con la Vespa ha fatto la storia della pubblicità mentre, come spiega ancora Mugianesi, «la valigia in quanto come altri artisti e intellettuali marchigiani ci si vuole inserire in un contesto più ampio, fuori da questa regione», a cavallo tra anni ’50 e ’60 del secolo scorso.

Gilberto Filippetti, comunque, nonostante la vita spesa a Firenze, è rimasto sempre legato alla sua Jesi. E questo legame lo ha coltivato, nel tempo, proprio con “Jesi e la sua Valle”.

«A volte era proprio lui che telefonava – ricorda Mogianesi – preoccupato perché non ci eravamo fatti sentire. “Mi avete dimenticato?“, amava ripetere. Lo ricordo come un vero gentiluomo, un personaggio curato, elegante, ma sempre affettuoso. Non ti metteva mai a disagio».

All’interno della mostra è presente anche l’albero delle mele e dei pensieri. Oltre al magnifico frutto da portare via ci sono anche bigliettini attaccati ai rami che contegono un po’ la summa del sentire di Filippetti.

Come quello che abbiamo scelto: «Poesia… è stanare il cuore che si nasconde dentro alle parole!».

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