Si è chiusa con un terzo argento, quello nel concorso completo dell’All Around dopo i due di specialità a cerchio e palla, l’avventura di Sofia Raffaeli ai Mondiali di ginnastica ritmica di Valencia. Per la 19enne chiaravallese, atleta delle Fiamme Oro della Polizia di Stato e in forza alla Ginnastica Fabriano, un passo indietro rispetto al dominio iridato nell’edizione 2022 di Sofia in Bulgaria, quando ottenne quattro ori e un bronzo. Ma anche una preziosa conferma in vista dei Giochi Olimpici di Parigi nel 2024. Olimpiadi per le quali anche Milena Baldassarri, Aeronautica Militare, altra atleta della Ginnastica Fabriano, ha ottenuto a Valencia il pass. Per lei, nel concorso completo, tredicesimo posto.
A dominare l’edizione spagnola dei Mondiali è invece stata la tedesca Darja Varfolomeev, che ha primeggiato in tutte le prove. Nell’ultima dell’All Around, Sofia Raffaeli ha incantato ancora una volta tutti, a penalizzarla solo un errore alle clavette.
«Senza Milena non ci andavo alle Olimpiadi – ha poi commentato la tre volte argento ai microfoni Rai – Sono contenta per i tre argenti ma non sottovalutate il bronzo per Nazioni perché è una medaglia di tutto il movimento. La piazza d’onore di oggi però mi rimarrà nel cuore. Ho fatto la gara per divertirmi. Ho provato a vincere, ovvio, e anche se non ci sono riuscita per me vale come una vittoria. Ho saputo reggere una gara difficile e non ho mollato dopo la piccola perdita alle clavette, con un nastro che ho fatto alla grande proprio per lasciare un ricordo indelebile, visto che era l’ultimo esercizio del mondiale. Fino adesso, in carriera, non avevo mai pianto di gioia, questa volta mi sono lasciata andare. L’emozione era grande, c’ho messo tutta me stessa, senza pensare ad altro se non alla pedana e alla musica. Esserci riuscita è la cosa più bella che si possa provare. Dedico il risultato alla mia famiglia e soprattutto alla mia società, la Ginnastica Fabriano, e le mie allenatrici, che sono state fondamentali per il mio percorso di crescita. Mi hanno sostenuto tantissimo. Fabriano è la mia casa, ci sosteniamo a vicenda, anche con le ragazze in palestra, le tecniche, dalla prima all’ultima, comprese quelle che sono rimaste in Italia. La mia espressività è migliorata, è vero. Il codice dà molta importanza all’artistico e ci abbiamo lavorato settimane intere. Non è facile, serve concentrarsi e liberarsi al tempo stesso. Gran parte del merito va agli esercizi montati da Julie, che sono dei veri e propri capolavori e che io cerco di interpretare al meglio. Gran parte di questo successo è anche suo».