JESI – Una petizione per chiedere alla Ministra Lorenzin di promuovere su tv, radio e social una campagna di comunicazione, a tutela della salute, per informare le persone che “il gioco d’azzardo è vietato ai minori e può causare una grave dipendenza”.
Lanciata dall’avvocato Osvaldo Asteriti che da anni porta avanti con grande determinazione la battaglia contro il gioco d’azzardo, la petizione ha raccolto un centinaio di firme. «Il gioco d’azzardo è vietato ai minori di età e può causare una grave dipendenza.
Gli avvertimenti su questi due aspetti, obbligatori per legge, nonostante la loro importanza, sono affidati agli stessi concessionari di gioco, che evidentemente non hanno alcun interesse a comunicarli in maniera efficace – spiega l’avvocato – Nella pubblicità, sono comunicati alla fine degli spot, attraverso un breve messaggio, letto con voce piatta e molto velocemente, mentre su biglietti e schedine, sono quasi “invisibili”, stampati sul retro, lontano dall’area di gioco, in caratteri minuscoli, senza alcuna enfasi grafica».
«Per rischio da fumo vengono trasmesse in televisione e per radio apposite campagne di informazione, Sul rischio da gioco d’azzardo, invece niente – continua Asteriti – Costringiamo il Ministero della Salute a promuovere una campagna di comunicazione anche sui pericoli del gioco d’azzardo». L’avvocato Asteriti ha pubblicato sul suo blog i numeri che riguardano la spesa degli abitanti di Jesi per il gioco d’azzardo nel 2016: «L’insieme delle puntate effettuate dagli abitanti di Jesi nel 2016 per il gioco d’azzardo ammontano a 47.127.501,26 euro. Per determinare in maniera seria e affidabile la spesa media degli jesini per l’azzardo, occorre vincere la tentazione di dividere, in maniera lineare, la raccolta per il numero degli abitanti, 40.318 persone, tenendo conto del fatto inoppugnabile che non tutte hanno giocato d’azzardo nel 2016». Un numero che non va diviso per tutti gli abitanti, visto che i neonati non giocano e che nemmeno l’altra fetta della popolazione comprende tutti giocatori.
«Al numero totale degli abitanti va sottratto il numero di quelli con una età ricompresa da 0 a 14 anni, 5.181 persone, e anche gli ultra settantacinquenni, altre 5.833 persone, secondo una metodologia applicata in tutti gli studi sul fenomeno, per ultimo dal CNR, nello studio epidemiologico sulla dipendenza da macchinette, commissionato dalla Regione Marche, che riguarderà appunto la fascia di persone da 15 ai 75 anni». Calcolatrice e statistiche alla mano, Asteriti valuta in 13.187 le persone che a Jesi hanno giocato d’azzardo almeno una volta, l’entità media delle puntante effettuate da ogni singolo giocatore ammonta così a 3.761,69 euro. «Una cifra che lancia un allarme serio e reale sul pericolo dipendenza che comporta la pratica del gioco d’azzardo, che non si può ignorare o sottovalutare, né esorcizzare, manipolando i dati, per fornirli addomesticati e poco “allarmanti”, convinti forse che negare un problema equivalga a eliminarlo».