JESI – La giornata era di quelle speciali. Una data istituita dalla Regione Marche per ricordare la figura del medico eroe Carlo Urbani che per primo scoprì e isolò la Sars, a costo della sua stessa vita. Marte
dì 29 marzo, nella giornata dedicata al ricordo dell’infettivologo di Castelplanio, a 19 anni di distanza dalla morte, il Commissariato di Jesi ha ospitato una cerimonia in cui il ricordo commosso di chi ha conosciuto Carlo Urbani, l’uomo e il medico, è corso parallelo al senso di gratitudine della collettività per quanti si dedicano al bene comune.
Ospite, la poetessa Maria Teresa Chechile che ha voluto donare agli uomini e alle donne dalla Polizia di Stato la sua composizione “Mi ero persa”, una poesia risultata vincitrice di numerosi concorsi letterari per la forza emotiva che trasmesse nei versi. Composta infatti all’inizio della pandemia, a marzo 2020, è un canto di speranza, di resilienza e di riscatto. Maria Teresa Chechile l’ha donata al Commissariato per ringraziare gli operatori del lavoro svolto per la comunità durante la pandemia.
Nel corso dell’iniziativa è stata ricordata l’intuizione del dottor Carlo Urbani che, isolando il virus della Sars, lanciò l’allarme per prevenire la diffusione della pandemia. La storia del medico e del ricercatore è stata ripercorsa attraverso la testimonianza di chi lo ha conosciuto: il dottor Francesco Bravi presidente del Comitato di Jesi della Croce Rossa Italiana e l’infermiera Marcella Coppa, coordinatrice infermieristica delle residenze protette e degli hub vaccinali della Vallesina. Un momento di riflessione e di condivisione profonda tra chi si dedica al bene comune per rafforzare le ragioni di un impegno e di un servizio, ciascuno nei propri ruoli ed ambiti, uniti dal desiderio di essere parte attiva della comunità. All’invito del dirigente del Commissariato dottor Mario Sica non sono voluti mancare il Comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi maggiore Simone Vergari, il Comandante della Compagnia Guardia di Finanza di Jesi capitano Gianmarco Di Deodato, il vice-comandante della Polizia Locale di Jesi capitano Filippo Peroni e il coordinatore infermieristico del polo endoscopico di Jesi Simone Pierandrei, che ha portato il saluto del primario dottor Paolo Spinaci.
«La pandemia ha prodotto immani sofferenze e le più recondite paure si sono accavallate tra loro, facendoci vedere e percepire, nonché toccare con mano tutta la sua drammaticità – ha detto la poetessa, prima di declamare la sua poesia – questa giornata è la chiara espressione dell’aver saputo tessere, in piena emergenza sanitaria, una reciproca collaborazione tra territorio e tutela della salute. Il 29 marzo è la giornata istituita dalla Regione Marche in memoria di Carlo Urbani, “il medico marchigiano senza frontiere” che per primo scoprì e isolò la Sars, a costo della sua stessa vita. La giornata di oggi, dunque, non a caso e non per caso si arricchisce anche di poesia, di quella poesia che è estensione dell’anima, in un tripudio di sentimenti, di aspetti umani e sociali che hanno toccano e toccano, ancora tutt’oggi, le corde della sensibilità di ognuno di noi».