Jesi-Fabriano

Giornata del Rifugiato, il programma dell’Asp di Jesi e del più grande progetto d’accoglienza d’Italia

Primo per Comuni coinvolti, terzo per assistiti: nel 2020, 505 in 22 centri, da Africa e Asia, fra minori soli e donne vittime di tratta. Il 18 giugno evento per gli adulti, il 19 per i giovani. Ecco numeri, programma, incidenza della pandemia

Da sinistra Barbara Paolinelli, Matteo Marasca e Franco Pesaresi presentano la Giornata del Rifugiato 2021

JESI – Nel 2020 sono stati 505, distribuiti su 95 appartamenti di 22 Comuni degli Ambiti 9, 12 e 13, i rifugiati e richiedenti asilo accolti dal progetto SAI “Ancona Provincia d’Asilo” gestito dall’Asp Ambito 9, delegato del Comune di Jesi. In 343 provenivano dal continente africano, 162 da quello asiatico. Quello dell’Asp, con un bilancio di 7 milioni di euro e un totale di 115 operatori impiegati, è il più grande progetto d’Italia per numero di Comuni coinvolti e il terzo per assistiti. Numeri al centro di un doppio appuntamento in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato del 20 giugno: domani, 18 giugno, in diretta su èTv Marche, da Falconara l’evento “Migrare verso nuovi orizzonti” dedicato agli adulti; il giorno dopo, 19 giugno, una festa in rete fra le 6 comunità che ospitano i giovani assistiti dal progetto di accoglienza per minori non accompagnati.

Giornata del Rifugiato, i numeri dell’accoglienza

A fornire ulteriori numeri è il presidente dell’Asp, Matteo Marasca: «Sono stati 249 i partecipanti a corsi di lingua, 47 gli iscritti a percorsi di istruzione, 147 quelli a corsi di formazione. E poi 132 le persone inserite in tirocini, 112 i beneficiari di contratti di lavoro, dei quali 64 con durata superiore a 6 mesi. Trentacinque hanno preso parte ad attività sportive, 11 a quelle di volontariato. Un ulteriore progetto per l’accoglienza di 35 minori non accompagnati conta su risorse ministeriali per circa 1,2 milioni».

Ad ospitare i beneficiari del progetto sono i comuni di Jesi, Monsano, Santa Maria Nuova, Castelbellino, Montecarotto, Monte Roberto, Castelplanio, Cupramontana, Maiolati Spontini, San Paolo di Jesi, Falconara Marittima, Camerata Picena, Agugliano, Polverigi, Monte San Vito, Montemarciano, Chiaravalle, Osimo, Castelfidardo, Loreto, Offagna, Camerano.

A descrivere la realtà di cui si tratta è Barbara Paolinelli, responsabile per l’unità immigrazione: «La permanenza minima dei beneficiari è di sei mesi ma può estendersi anche a due anni. Donne sole, spesso vittime della tratta e a rischio di tornare in quell’orbita, o con bambini, difficilmente escono dal progetto prima di un inserimento lavorativo. In altri casi si forniscono gli “attrezzi”, a partire dalla conoscenza della lingua, per vivere in Italia».

Quanto agli effetti della pandemia, «Ha diminuito il turn over e prolungato le permanenze. Le difficoltà maggiori sono state per l’efficacia dei corsi di lingua, tenuti a distanza, e sul fronte dei tirocini: sono stati sospesi e non sempre ripresi, alla luce delle situazioni vissute dalle aziende. Per l’aspetto sanitario, tutti sono stati messi in condizione di capire quanto accadeva e di seguire comportamenti adeguati, senza criticità».

Il direttore Asp Franco Pesaresi ricorda altri aspetti del progetto, come la «creazione di suo marchio, “Asylum”, per i prodotti agricoli e agroalimentari, dal vino all’olio ai legumi, frutto del lavoro nelle aziende convenzionate dei beneficiari dell’accoglienza che vi sono stati inseriti. Realizzati anche una mostra fotografica e un libro sulle loro storie».

Giornata del Rifugiato, il programma

Il 18 giugno dalle 10 alle 13 si terrà on line e in diretta tv l’evento dedicato agli adulti del progetto di accoglienza. Fra gli ospiti l’onorevole medico a Lampedusa Pietro Bartolo e la scrittrice Kaha Mohamed Aden, esperta di intercultura e mediazione culturale. A metà mattinata si svolgerà una sfida culinaria che vedrà protagonisti piatti tipici dei Paesi d’origine di alcuni beneficiari. Ci saranno rappresentanti dei tre maggiori Comuni, Jesi, Falconara, Osimo.

Il 19 giugno, “Dreamers, un viaggio per farcela”, dedicato ai minori accolti. Ci saranno le storie di Enaiatollah Akbari, co-autore con Fabio Geda del libro “Nel mare ci sono i coccodrilli” sulla sua storia di minore straniero dall’Afghanistan all’Italia; di Hamed Ahmadi, da rifugiato afgano a ristoratore fra i più conosciuti di Venezia, che con “Orient Experienc” racconta i viaggi dei migranti attraverso il cibo; il calciatore Klejvis Shiba, nazionale Under 21 dell’Albania. E poi ospiti e musica, da quella di Lighea al rapper Simone Marinelli e al gruppo Contradamerla.