JESI – In Vallesina si potranno visitare il castello di Domo e le stanze segrete di Betto Tesei. Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 tornano, per la dodicesima edizione, le Giornate Fai d’Autunno, l’evento di piazza che il Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Durante il fine settimana – animato e promosso dai Gruppi FAI Giovani, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione – saranno proposte speciali visite a contributo libero in 700 luoghi straordinari in oltre 350 città d’Italia, spesso inaccessibili o semplicemente insoliti, originali, curiosi, poco conosciuti e valorizzati (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).
Le aperture straordinarie proposte dal Gruppo Fai Jesi e Vallesina saranno all’insegna della scoperta dell’entroterra e della storia dei cittadini noti e meno noti.
Fai d’autunno in Vallesina, ecco dove andare
Si può passeggiare tra le vie del castello di Domo, piccola frazione di Serra San Quirico, scoprendone la storia dei potenti e del popolo. Partendo dall’originale porta fortificata del 1300, si camminerà fino alla scalinata ottocentesca da cui si potrà osservare l’imponente mastio che un tempo difendeva il castello. Tappe di questa passeggiata saranno la piccola chiesa parrocchiale di San Paterniano, che stupirà con i suoi affreschi votivi e la caratteristica presenza dei due altari, e la chiesa della Madonna del Rosario che, caratterizzata dai delicati colori dello stile neoclassico, si erge sulla settecentesca Piazza del Belvedere. Ad accompagnare gli Apprendisti Ciceroni degli istituti superiori di Jesi: Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, I.I.S. “Cuppari-Salvati” e I.I.S. “Galileo Galilei”. Apertura sabato 14 e domenica 15 Ottobre, ore 10:00 – 13:00 e 15:00 – 18:00 https://fondoambiente.it/luoghi/il-castello-di-domo?gfa
Storia e arte: a Jesi si apriranno le porte degli appartamenti privati e delle stanze segrete di Betto Tesei, che conservano intatta la memoria intima di Palazzo Pianetti Tesei. La dimora nobiliare, pregevole esempio di architettura settecentesca, è oggi per i due terzi di proprietà del Comune di Jesi e vi sono ospitati i Musei Civici della città: il museo Archeologico nelle antiche scuderie, al piano nobile la Galleria degli Stucchi e la Pinacoteca Civica con i dipinti di Lorenzo Lotto e la Galleria d’Arte contemporanea al secondo piano. In occasione delle Giornate Fai alcuni ambienti della dimora della famiglia Tesei vengono eccezionalmente aperti al pubblico con la guida dei ciceroni del Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di Jesi. La visita guidata partirà dal piano nobile dalla Galleria degli Stucchi, luogo significativo per introdurre alla conoscenza della storia di palazzo Pianetti Tesei e delle famiglie proprietarie, a cui seguirà la visita alle stanze segrete di Betto Tesei, delle quali saranno evidenziate la struttura architettonica, gli arredi, le peculiarità artistiche e saranno mostrati i dipinti realizzati nella prima metà del ‘900 da Betto Tesei, discendente della famiglia Tesei, tuttora residente nel palazzo.
Apertura sabato 14 e domenica 15 Ottobre, orario continuato 10:00 – 18:00
Anche quest’anno, inoltre, si rinnova la collaborazione del Gruppo Fai di Jesi e Vallesina con i volontari dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri “I LEONI RAMPANTI – JESI”.
Per il loro prezioso lavoro si ringraziano: il personale dei Musei Civici di Palazzo Pianetti e, in particolare, le Dott.sse Simona Cardinali e Romina Quarchioni, la famiglia Tesei e il parroco di Domo, don Jaime Hernandez. Per gli Apprendisti Ciceroni si ringraziano: prof.ssa Lucia Zannini per il Liceo Classico “Vittorio Emanuele II”; prof.sse Fabrizia Cavalletti e Emanuela Candido per il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”; prof.sse Daniela Pennacchioli e Ilde Cipolletti per il Liceo Artistico “Edgardo Mannucci”; prof.sse Ilaria Sebastianelli e Silvia Sampaolesi per I.I.S. “Galileo Galilei”; prof.ssa Meri Sbaffi e prof. Graziano Cicetti per I.I.S. “P. Cuppari – S. Salvati”.