Jesi-Fabriano

La grafica, il teatro e le Marche: a Cupramontana una mostra su Renato Borsoni

Un omaggio alle tre grandi traiettorie percorse durante la sua vita da Renato Borsoni, direttore artistico, attore e regista teatrale e grafico marchigiano

Il teatro Concordia di Cupramontana

CUPRAMONTANA – Inaugura venerdì 21 luglio alle ore 18.30 al Teatro Concordia (in Viale della Vittoria 25) di Cupramontana l’esposizione “Renato Borsoni. Traiettorie sospese tra grafica e teatro”, curata dai figli Camilla e Corrado Borsoni con il contributo del Comune di Cupramontana, Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e di ProCupra.  

La mostra si svolge attraverso tre momenti espositivi, la grafica, il teatro e le Marche, per rendere omaggio alle tre grandi traiettorie percorse durante la sua vita da Renato Borsoni, direttore artistico, attore e regista teatrale, nonché grafico marchigiano. La sede scelta per l’esposizione è il Teatro Concordia, da poco ricostruito sulle ceneri del vecchio cinema del paese (la facciata è la stessa di allora), lungo il viale della Vittoria, di fronte alla casa in cui Renato Borsoni ha vissuto dopo la morte della madre, nella sua amata Cupramontana; un osservatorio privilegiato dove ogni anno tornava a trascorrere l’estate, in cui incontrava gli amici di sempre e tesseva progetti futuri.

«Dalle campagne per la raccolta differenziata, a quella per l’uso accorto dell’acqua, dal manifesto per la parità tra uomo e donna fino a quello su Arturo Benedetti Michelangeli – esposto al Moma di New York – e a quello tristemente noto pensato in ricordo della strage di piazza Loggia, diventato poi un francobollo, la mostra espone alcuni dei suoi lavori grafici che toccano molti dei temi civili e sociali ancora oggi irrisolti, oltre a manifesti legati alla sua carriera teatrale, dapprima come attore – come quello di Finale di partita – e in seguito come regista e direttore artistico – come quello della Vita che ti diedi», spiegano in una nota i promotori.

Senza dimenticare le sue verdi Marche, sempre presenti in ogni suo scritto e manifesto – i bozzetti per la festa dell’uva, un logo per gli amici, appunti per mostre future… 

La mostra sarà visitabile tutti i giorni dal 21 luglio al 27 agosto dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17.30 alle ore 19.30. 

Renato Borsoni, alcune info

Renato Borsoni nasce nel 1926 a Santa Maria Nuova. Trascorre la fanciullezza a Cupramontana, per poi trasferirsi a Jesi. Nell’immediato dopoguerra il padre, direttore didattico, chiede il trasferimento in una sede scolastica al nord per agevolare lo studio dei cinque figli; Renato avrà dunque modo di iscriversi alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove frequenta circoli culturali e ambienti teatrali, per poi aprire a Brescia uno studio di grafica, partecipando al contempo alla nascita della cooperativa del Piccolo Teatro della città di Brescia (1953). Da quegli anni teatro e grafica si avvicenderanno per tutta la vita in un‘altalena professionale mai risolta, anzi complicata da molti altri interessi, non ultimo quello per la politica. Nel 1961 è uno dei sette fondatori della “mitica” Compagnia della Loggetta, che guiderà fino alla trasformazione in Centro Teatrale Bresciano, di cui sarà direttore fino al 1988. È stato anche vicepresidente del Teatro Pubblico Italiano e lo ha rappresentato nel comitato ministeriale per i problemi dello spettacolo.

Dai primi anni ‘90 fino al 2000 è prima condirettore con Massimo Castri, poi direttore unico, del Teatro Stabile della Regione Toscana. Dal marzo 1998 è membro della deputazione della Società del teatro Grande, poi presidente fino al giugno 2010, quando nasce la Fondazione di cui è nominato vicepresidente e in seguito consigliere di amministrazione. Nel 2014 viene insignito del Premio Vallesina. Muore a Brescia il 2 marzo 2017, ma le sue spoglie riposano a Cupramontana, dove tornava ogni estate.