JESI – Brillante operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Ancona che, coordinati da Mariangela Farneti della Procura di Ancona, hanno condotto un’importante indagine antidroga, che ha consentito di stanare diversi gruppi criminali dediti al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish) che rifornivano l’alta Vallesina.
L’operazione effettuata ha permesso di stroncare un importante canale di rifornimento, da Napoli ad Ancona, che, con cadenza settimanale, agevolava l’arrivo di consistenti quantitativi di droga. Il gruppo campano, che provvedeva al rifornimento dello stupefacente mediante l’utilizzo di autovetture a noleggio, era addirittura costituito, fra gli altri, da un uomo già tratto in arresto ed attualmente ristretto presso il carcere di Napoli Poggioreale. Gli stessi cedevano, con cadenza settimanale, lo stupefacente a diversi autonomi sodalizi criminali operanti in provincia, composti principalmente da soggetti provenienti dal sud Italia ma da anni residenti nel territorio marchigiano.
Dall’indagine è emerso come i diversi gruppi, sia quello campano che quelli locali, al fine di rendere difficoltose le attività investigative utilizzavano per le comunicazioni schede telefoniche intestate a stranieri. Nelle comunicazioni inoltre adoperavano un linguaggio cifrato con frasi del tipo “ci prendiamo un caffè”, o parlavano di presunti “pranzi”, al fine di mascherare, come è stato riscontrato, incontri finalizzati a definire il quantitativo, la tipologia del narcotico e le modalità di consegna. Il sodalizio utilizzava altresì carte poste-pay per trasferire le somme derivanti dalla cessione degli stupefacenti, effettuando le ricariche tramite tessere sanitarie con codici fiscali risultati essere smarriti.
Nel corso dell’operazione, che ha interessato la provincia di Ancona e i comuni di Napoli, Catania, Montepulciano e Cingoli, sono state complessivamente eseguite quattro misure cautelari in carcere ed effettuate otto perquisizioni domiciliari nei confronti di altri indagati a vario titolo coinvolti nelle indagini.
L’attività costituisce il prosieguo della precedente indagine investigativa denominata “Damasco” che, il 22 marzo 2016, aveva portato alla disarticolazione di una complessa organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti nelle province di Ancona e di Pesaro, con l’arresto di dieci persone tra le quali spiccavano le figure di due fratelli palermitani residenti a Cupramontana.