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«I Giardini di Jesi sono diventati invivibili»

Lo sfogo di Amleto Montesi, padre del titolare dello chalet "Lo Sbarello" punto di ritrovo giovanile del parco di viale Cavallotti: «Imbrattano, rompono e lasciano vetri ovunque»

Il "rito" di ogni mattina estiva, raccogliere le bottigliette disseminate nell'area dei Giardini
Uno dei bicchieri recuperati ai Giardini

JESI – «Ce l’hanno per abitudine il fatto di dover gettare tutto per terra riducendo i Giardini in questo stato».

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Amleto Montesi, pensionato, padre di Matteo, titolare dello chalet “Lo Sbarello“, punto di ritrovo giovanile frequentatissimo del parco di viale Cavallotti, è sconsolato.

«Io sono qui tutte le mattine, passo il tempo dando una mano a ripulire un po’ intorno allo chalet, ma è veramente un’impresa improba. Noi facciamo il possibile ma ai Giardini è da tempo che non si vive più. Si lascia di tutto in giro, persino i bicchieri di vetro del nostro bar. C’è chi se li porta dietro e, poi, li abbandona sotto le panchine, accanto agli alberi o dove capita. E ogni volta devo recuperali anche perché potrebbero rompersi e spargere vetri pericolosi dove giocano i bambini».

Lo “Sbarello”

La situazione che avevamo documentato ieri, 8 settembre, sullo stato di sporcizia imperante che attanaglia i Giardini non è cambiata. E come poteva…

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«Occorrerebbe più attenzione da parte del Comune, pulire di più. Fare ulteriori “passaggi”. Qui è da lunedì che non si vede nessuno».

Bottigliette e bottiglie di vetro, cocci, lattine, continuano a proliferare. C’erano anche tre scarpe e un ombrello, ieri, ma «li ho tolti io dalla vista – fa Amleto – anche se non spetterebbe a me farlo».

Alcune delle sedie di plastica spaccate

E, a proposito di panchine, non si rompono soltanto quelle perché «si prendono di mira anche le nostre sedie di plastica. Negli ultimi dieci giorni ne hanno fatte fuori otto, spaccate. E non sono che le ultime di una lunga serie».

 

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