JESI – Girasoli di oltre quattro metri, zucche che pesano più di cento chili. Ma nessun gigante a coltivarli, bensì un simpatico agricoltore jesino con la passione delle piante da guinness da primati. Ormai da quattro anni, Mario Muscoloni, questo il nome dello sperimentatore di semi da record, si dedica mattina e sera al suo curioso hobby, dopo aver predisposto il terreno davanti alla sua abitazione, ubicata in prossimità della zona industriale (meta di continue visite da parte del vicinato). Una sua zucca, ammirata in tutte le sagre del territorio, ha raggiunto addirittura l’incredibile peso di 450 chilogrammi.
«I miei girasoli, alti al momento 4,12 metri, hanno due chiome – racconta Muscoloni -. I semi li ho presi in Toscana e, considerando la stagione e il clima, credo abbiano finito di crescere. Aumenteranno ancora di peso e volume invece le due zucche che sto coltivando, di circa 60 e 100 chilogrammi. Ho piantato anche due semi di cocomeri giganti, che stanno fiorendo adesso e potrebbero raggiungere il quintale».
Tutto è nato da una lettura. «Cinque anni fa ho scoperto, sfogliando una rivista, che ci sono addirittura delle gare, negli States e in qualche parte d’Europa, per incoronare la pianta più grande, alle quali partecipano sia privati cittadini che grosse aziende agricole – racconta Muscoloni –. La cosa mi ha quindi incuriosito e, dopo una lunga ricerca su internet e la lettura di svariati manuali, ho ordinato alcuni semi e li ho piantati davanti casa. Pensavo, onestamente, che non prendessero, invece, in poche settimane, mi sono ritrovato dei veri e propri alberi di mais e di girasole».
Da qui agli inviti alle sagre il passo è breve. «Devo ammettere che amo mostrare alle persone i “frutti” enormi di questo mio impegno – rivela sempre Muscoloni -. Nel caso della zucca gigante, ad esempio, c’era chi non ci credeva e pensava fosse finta, fin quando non l’ha vista da vicino. Ovviamente, ho bisogno di un camioncino per trasportarle. Anche quest’anno resto fiducioso, i margini di crescita delle due zucche sono ottimi, a patto che questa afa opprimente si plachi un pochino».