JESI – La prevendita, sul circuito on line Ciaotickets, è già partita: biglietti fra i 4 e i 10 euro per assistere, sabato 4 febbraio prossimo allo stadio Pacifico Carotti di Jesi, ad Italia- Galles, gara internazionale valida per il torneo Sei Nazioni di rugby femminile. Jesi è stata scelta dal Consiglio Federale della Fir, presieduto da Alfredo Gavazzi, come una delle tre sedi di gara italiane, insieme a L’Aquila e Parma. E il Sei Nazioni sbarcherà in città portando con sé un fine settimana di eventi e di festa all’insegna dello sport femminile, abbinandosi anche (domenica 5 febbraio) alla partita di calcio del campionato di serie A fra le leoncelle della Jesina e la Fiorentina. “Cuore sportivo” si chiamerà la tre giorni, nel corso dei quali sarà previsto, in tutta l’area dei giardini di viale Cavallotti, anche l’allestimento di un Rugby Village.
La palla ovale declinata al femminile a Jesi non è scoperta d’oggi. «Crediamo molto nel movimento – spiega il presidente della Rugby Jesi ’70 Luca Faccenda – abbiamo avviato un progetto interessante sulla base dell’esperienza con Emma, una bambina portentosa di 9 anni, che tra qualche anno potrà continuare a giocare solo in una squadra femminile secondo quanto prevede il regolamento. Da circa un anno il settore femminile ha preso forma, partendo dalla ragazze che per motivi sentimentali o familiari frequentavano assiduamente il campo. E’ nata una squadra che sta già disputando una competizione nazionale».
Le Leonesse del rugby jesino, formazione che prende parte alla Coppa Italia femminile di rugby a 7, hanno di recente conquistato a Villa Potenza la loro prima storica vittoria. Quanto alle più piccole, Emma Tomassoni, combattiva e grintosa che già da tre anni gioca ed è di casa al campo di via Mazzangrugno, è oggi affiancata da un agguerrito gruppetto di rugbiste in erba. «Frequento la quarta elementare a Monsano – racconta Emma – ho iniziato a giocare seguendo i fratelli più grandi, Elia e Emanuele. Mi piace correre, placcare, fare meta!». Insieme ad Emma ci sono Giorgia Carloni, Marta Dolciotti, Diletta Fiordelmono e Giorgia Albanesi, tutte fra gli 11 e i 6 anni. E intorno a loro diverse altre si stanno avvicinando mentre Claudia Quaresima, una delle Leonesse, è la prima donna nel Cda del rugby jesino, responsabile di un movimento che ha già posto le basi per un vivaio femminile e formato una squadra senior. «Il nostro – spiega Claudia – è un progetto ambizioso, che scardina tanti stereotipi». Ed altri ne placcherà la tre giorni di Italia – Galles, evento al quale saranno invitate ad assistere, in segno di vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma, 500 donne provenienti da quelle aree.