JESI – «Primo punto all’ordine del giorno della nuova Giunta regionale dovrà essere promuovere un grande patto con gli istituti bancari, affinché vengano incontro alle imprese e alle loro difficoltà nell’ottenere l’accesso al credito. Come Forza Italia ci muoveremo per questo e per fare- da forza europeista quale siamo- da cinghia di trasmissione fra l’Europa e la Regione. È l’unica grande possibilità per risollevarsi». Così Daniele Silvetti, coordinatore provinciale e candidato consigliere regionale di Forza Italia, nella coalizione di centrodestra a sostegno della corsa di Francesco Acquaroli alla carica di presidente della Regione.
Con Silvetti, nella Sala del Lampadario del Circolo Cittadino di Jesi, ci sono gli altri candidati azzurri all’Assemblea regionale Silvia Gregori, consigliera comunale a Jesi, e Alberto Possanzini, presidente di Cna Jesi e Vallesina. Sul tavolo dell’incontro, introdotto dal commissario comunale di Forza Italia Massimo Montaruli, il tema “Crisi d’impresa e accesso al credito”.
«Troppe- dice Silvetti- le aziende che vantano crediti da riscuotere nei confronti degli enti locali. Possiamo e dobbiamo mettere in condizione gli istituti bancari di accettare questi crediti, sbloccando una situazione che pesa sull’intero sistema di impresa».
Nella riflessione sulla situazione economica attraversata dal Paese e dalle Marche in particolare, Silvia Gregori evidenzia: «Il mondo è cambiato alla fine dello scorso mese di febbraio ma sarebbe un errore considerare l’emergenza Covid come l’unico motivo per il quale le nostre imprese scontano le difficoltà dell’accesso al credito. Le risorse vanno impiegate per far ripartire e non solo sopravvivere le aziende, la risalita del tasso di disoccupazione e il nuovo blocco incassato da settori come quello edile proprio quando sembravano in ripresa, dicono che ad esempio i cantieri della ricostruzione post terremoto vanno spinti, non tenuti bloccati».
Possanzini chiarisce: «La crisi di un territorio si percepisce da tanti segnali anche semplici e quotidiani, dai suoi effetti su welfare e sanità, dalle condizioni delle infrastrutture. Vero che una Regione non può risolvere tutto da sola ma una Regione può mettere le sue aziende in condizione di essere più competitive. Scontiamo una mancanza di visione e di strategia politica che data almeno da quindici anni fa, non possiamo aspettare oltre. Serviva e serve individuare, capire e sostenere quei settori che vanno protetti – dal calzaturiero allo stampaggio, dal legno alla nautica e altro ancora- fermando la politica dei contributi a pioggia per ottenere consenso. E basta con la sudditanza nei confronti di regioni come Emilia Romagna e Toscana».
Rileva Silvetti: «Forza Italia riparte da un approccio diverso e di lungo corso, riannodando il legame civico con la società civile. Ci rivolgiamo a quell’elettorato di centro deluso dal centrosinistra per il troppo immobilismo di questi anni».