JESI – Festa nel pomeriggio di oggi (24 aprile) nel cuore del quartiere di San Giuseppe dove è stato inaugurato il terzo murale del progetto Chromaesis. A scegliere la palazzina questa volta, sono stati gli stessi residenti, tutte famiglie jesine, che hanno chiesto di eseguire la terza opera proprio nel civico 21 dove risiedono.
Musica e video per questo progetto che ha ottenuto i finanziamenti tramite bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il lavoro è stato affidato ad Alleg, artista abruzzese noto nel panorama dell’arte urbana, che ha vissuto a stretto contatto con gli jesini per alcune settimane, Ivana Fiorini, Enrico “Righetto” Bernardi, Giannetto Bellagamba, Rossano Colò e Iva Antonelli, pranzando da loro e dormendo nella sua roulotte. Tutti insieme hanno deciso il disegno da realizzare: la Jesi operosa e lavoratrice. Nel corso dei lavori è stata aggiunta anche una figura femminile.
Tutti i soggetti rappresentati sono legati da una corda di colore rosso, a ricordare la tradizione dei cordai. Sul terrazzo al primo piano la scritta “Omnia sunt Communia”: «Questo è l’aspetto visibile di un progetto più ampio che si apre al territorio – ha detto Simona Cardinali della Pinacoteca civica – L’idea è quella di realizzare una pinacoteca a cielo aperto». Parole di elogio anche da parte del sindaco Massimo Bacci che ha sottolineato il «grande impegno dei cittadini per realizzare questa opera straordinaria che mette in rislato la laboriosità della città. Un quartiere colorato è un quartiere allegro». Dai balconi della palazzina si sono affacciati i musicisti Righetto e Andrea Poverini hanno allietato il pomeriggio, poi la proiezione del video di Alessandro Tesei ha offerto immagini straordinarie del quartiere e scherzato sull’identità celata dell’artista abruzzese. L’opera è stata realizzata con il contributo di Pittura Edile Goffi e Caparol, ed il sostegno di numerosi sponsor privati.
Spazio anche alle riflessioni sul quartiere con il gruppo di Jesi in Comune che ha distribuito ai presenti dei volantini dal titolo eloquente “San Giuseppe, un quartiere di serie B”: le politiche di inclusione messe in campo dall’amministrazione comunale nel quartiere di San Giuseppe si dimostrano deficitarie alla luce della presenza di studenti stranieri nelle classi – si legge nel volantino – di gran lunga superiore a quando auspica il decreto ministeriale Gelmini. «Il fallimento delle politiche sull’immigrazione – continua il volantino – rischia di diventare un problema che la città potrebbe non vivere in modo indolore e non basteranno i murale a rimediare». Quindi altre novità, nero su bianco, che riguardano San Giuseppe: «Il centro di raccolta differenziata verrà potenziato e diventerà la base logistica di Jesi Servizi, i giardinetti del Campo Boario e l’ex campo da tennis in stato di abbandono e poi la Torre Erap in una delle poche aree di sfogo del quartiere, mentre nela parte opposta della città sorgerà una scuola nuova e moderna». Dopo la musa Clio del primo murale e le Specie Migranti dell’opera dello scorso anno, questa firmata da Alleg è la terza della serie.