JESI – Un racconto per immagini di percorsi di vita e di accoglienza: quindici quelli raccolti nel volume “Inclusioni”, di questi sono cinque quelli protagonisti dell’omonima mostra aperta lo scorso 23 ottobre e visitabile fino al prossimo 20 novembre (martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 16 alle 19) a Palazzo Santoni. Dietro l’obiettivo fotografico l’autore degli scatti Fabio Mignanelli, davanti le storie suggerite dal progetto SAI “Ancona Provincia d’Asilo” che nei primi nove mesi del 2021 ha gestito fra 22 Comuni degli Ambiti 9, 12 e 13, l’accoglienza di 485 migranti, rifugiati e richiedenti asilo.
Il progetto “Ancona Provincia d’Asilo” è gestito da Asp Ambito 9, delegata del Comune di Jesi, e attuato da un raggruppamento costituito dalle cooperative sociali Vivere Verde Onlus, Cooss Marche, Polo 9 e Anolf Marche. Come noto, si tratta del terzo programma in Italia per numero di assistiti e del terzo per numero dei centri coinvolti.
In mostra volti e storie di quattro uomini e di una giovane donna con la sua bambina. «Sandra- spiega l’assistente sociale dell’Asp Simona Marchegiani– è arrivata in Italia incinta e ora lavora in una parrucchiera. Hassan lavora e ha scritto una canzone come era nei sogni, Malik ha lasciato il progetto non essendo riuscito a integrarsi sul territorio. I loro sono esempi, tutti vengono da situazioni di povertà e famiglie critiche e dalle violenze affrontate nel viaggio per arrivare qui». Dice il direttore Asp Franco Pesaresi: ««Cerchiamo di prepararli alla vita in Italia e di creare loro delle opportunità». La mostra sarà itinerante sul territorio. «Vuol sensibilizzare e raccontare cosa questo progetto fa e come impiega i 7 milioni di risorse ministeriali che Asp gestisce in merito» dice il presidente Matteo Marasca. Sono 115 gli operatori impegnati.
Nel 2020 delle 505 persone gestite 385 erano stati gli uomini e 120 le donne, provenienti per la maggior parte dall’Africa (343) e per il resto dall’Asia (162). Sessantasette i minori, 51 i nuclei familiari. Trentadue i soggetti classificati come “vulnerabili”, ossia accolti dopo essere stati vittime di tortura o violenze, vittime della tratta o ancora alle prese con problemi di disagio mentale. Svariati gli interventi messi in campo sulla via di una inclusione sociale e lavorativa delle persone accolte: 355 i beneficiari di corsi interni di lingua italiana, 60 quelli inseriti in corsi scolastici istituzionali e 34 i piccoli iscritti alla scuola dell’infanzia. Sette gli iscritti alle classi della scuola dell’obbligo. Nei primi nove mesi del 2021, 168 i contratti di lavoro attivati, 100 i tirocini e 152 i corsi di formazione