Stava effettuando dei lavori di consolidamento e manutenzione di uno dei piloni dell’autostrada A14 nel tratto di Campomarino, a tre chilometri dal casello di Termoli, quando per cause in corso di accertamento, è caduto da un’impalcatura precipitando nel vuoto. Un volo di 30 metri è costato la vita a un operaio edile di 55 anni, originario di Jesi (M.T.le sue iniziali), sposato e padre di famiglia.
Il tragico infortunio sul lavoro è avvenuto oggi pomeriggio verso le 15 in un cantiere edile a Campomarino, in provincia di Campobasso, in Molise. L’operaio è morto sul colpo e ogni disperato tentativo di soccorso si è rivelato dannatamente inutile. I colleghi di lavoro, increduli e sotto choc, hanno lanciato l’allarme al 118, facendo convergere a sirene spiegate i sanitari dell’automedica 118 Molise, l’ambulanza dei volontari della Misericordia, i Carabinieri della Stazione di Campomarino e i Vigili del fuoco. Ma al loro arrivo i sanitari hanno soltanto potuto constatare il decesso del 55enne. La salma, una volta recuperata, è stata trasferita all’obitorio di San Timoteo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nelle prossime ore il magistrato della Procura di Larino (Campobasso) competente per territorio, dovrà decidere se disporre un’autopsia per capire le cause del volo fatale: non è escluso che alla base della caduta nel vuoto dell’uomo possa esserci stato un malore. Intanto sono stati apposti i sigilli al cantiere, l’area teatro dell’incidente mortale è stata posta sotto sequestro: si tratta del cantiere edile in via Pertini, località Colle delle Lame, sulla costa. Il cantiere era stato allestito per dei lavori di consolidamento e manutenzione a uno dei piloni dell’autostrada. Secondo quanto riferito dai colleghi, la vittima si trovava su un’impalcatura e aveva l’imbracatura.
Cosa sia successo in quell’istante terribile e come mai un operaio esperto come il 55enne sia precipitato nel vuoto, lo dovranno ricostruire i carabinieri della Stazione di Campomarino incaricati delle indagini. Secondo quanto emerso, sembra che l’operaio al momento dell’incidente si trovasse sull’impalcatura sotto la strada per effettuare la manutenzione delle fondamenta, quando improvvisamente è precipitato. I colleghi di lavoro, testimoni loro malgrado della tragedia, sono stati sentiti dai carabinieri, insieme al titolare della ditta incaricata della manutenzione dei piloni.
Una tragedia che scuote profondamente la Vallesina dove i familiari della vittima vivono e lavorano. Il 55enne era sposato e padre di due ragazze. Di lavoro si continua a morire. Pochi giorni fa l’Italia intera piangeva la tragica fine di Luana D’Orazio, la mamma 22enne morta schiacciata nell’ingranaggio di un macchinario che stava manovrando nella ditta di Montemurlo (Prato) dove lavorava. Quella di oggi è stata una giornata nera sul fronte delle morti sul lavoro: oltre all’operaio 55enne jesino, a Parma ha perso la vita un 37enne originario della Basilicata, schiacciato da un contenitore pieno di mangime per animali del peso di diversi quintali. In Alto Adige, un uomo di 64 anni è morto dopo essere stato schiacciato da una balla di fieno di 400 kg. I dati Inail sono agghiaccianti: nel 2020 sono stati oltre 2000 i morti sul lavoro, mentre sono 185 le morti bianche registrate solo nel primo trimestre di questo 2021.