JESI – Si è insediato il nuovo consiglio comunale. A guidarlo sarà Luca Polita, eletto in seconda votazione a maggioranza dei membri del civico consesso (16 voti). Nella prima votazione non si è raggiunto il quorum di 2/3 in quanto l’opposizione (liste civiche e Fratelli d’Italia), in blocco, ha votato scheda bianca, stigmatizzando il mancato coinvolgimento nella scelta. Vicepresidente, su indicazione della minoranza, è stato eletto Nicola Filonzi, votato anche dalle forze di governo.
È stato il momento del discorso di insediamento del sindaco Lorenzo Fiordelmondo: «Giuro di osservare lealmente la Costituzione italiana – le sue prime parole -. A noi tutti spetta il compito di un impegno utile al miglioramento di Jesi. La comunità sociale va riannodata, rivendicando l’agire del pensiero politico. Non siamo infallibili, non abbiamo soluzioni immediate per ogni problema, ma ci siamo. E saremo sempre al fianco dei cittadini. Opererò con equità ed equilibrio. Sarà cittadino fra i cittadini e avrò pieno rispetto di tutte le rappresentanze politiche dell’aula consiliare. Un ringraziamento ai dipendenti, al sindaco uscente Massimo Bacci, alla famiglia e agli amici. Viva l’Italia, via Jesi».
Emozionati i nuovi consiglieri comunali, alcuni dei quali hanno preso la parola per assicurare massima disponibilità all’ascolto. Prime frecciatine da parte dell’opposizione. Antonio Grassetti ha evidenziato che «dopo quindici anni di assenza dall’aula ritrovo sia Fiordelmondo che Polita, ma i figli», contestando di nuovo il metodo nella scelta del presidente del consiglio comunale. Ha preso la parola, fra gli altri, anche Matteo Marasca, il candidato sindaco sconfitto al ballottaggio, augurando buon lavoro all’amministrazione e garantendo un’opposizione costruttiva.
DISCORSO INTEGRALE DEL SINDACO LORENZO FIORDELMONDO
Sig. Presidente, Consiglieri e Consigliere Comunali, Assessori e Assessore, Car.mi Concittadini e Car.me Concittadine,
rivolgo il mio saluto come Sindaco a voi autorevoli rappresentanti di tutta la nostra cittadinanza.
Dedico il mio primo pensiero di buon lavoro a questo consiglio comunale, massima espressione della volontà dei cittadini e delle cittadine di Jesi e da sempre luogo di condivisione civile e di confronto di idee e di progetti, spazio di rappresentanza e di controllo della cosa pubblica della nostra città.
Un augurio di buon lavoro a voi, consiglieri e candidati sindaco con i quali ci siamo confrontati in campagna elettorale, certo della vostra correttezza e competenza nell’esercizio delle proprie funzioni.
Un saluto speciale va inoltre a tutti i candidati e le candidate, di ogni forza cittadina, che hanno partecipato a questa campagna elettorale e che pur non trovandosi in questo consiglio mi auguro possano continuare a partecipare alla vita democratica della nostra comunità. A tutti noi, ognuno nel proprio e ruolo e nelle proprie responsabilità, spetta il compito di un impegno utile al miglioramento della vita di Jesi.
A questa amministrazione spetta per prima il compito di indicare una rotta da intraprendere attraverso la quale instradare un cambiamento, raccogliere una attesa che abbiamo visto maturare in questi mesi. Un cammino che abbiamo costruito dall’esigenza di esprimere la forza di una dimensione plurale, da una rinnovata composizione del Noi che continuerà a trovare puntuale applicazione anche e sopratutto da oggi in avanti. Ovvero:
- Un Noi che sappia risolvere il conflitto che questa epoca ci ha presentato in modo molto duro tra “Immunitas e Communitas”. Che recuperi cioè la distanza imposta dalla salvaguardia individuale e riannodi la naturale comunità sociale nel segno di una rinnovata coscienza popolare, autentica e solidale;
- Un Noi che dia concretezza al ruolo e alla responsabilità di una nuova generazione di amministratori pubblici; un progetto lontano da qualsiasi esigenza di primato anagrafico ma che ambisca ad una rivendicazione cosciente, capace di attivare una ricomposizione intergenerazionale della società jesina;
- Un Noi che sappia affrontare il conflitto tra le categorie dello “Sviluppo” e del “Prodotto”. Che sappia cioè affrancarsi dalla ossessione di un fare oggettivo e meramente produttivo, figlio di una applicazione priva di orientamento ideale e torni a rivendicare invece il ruolo determinante dell’agire e del pensiero politico amministrativo;
- Un Noi che sia capace di aggregare un territorio sia nella sua dimensione urbana, tra centro storico, zone residenziali e rurali, sia in quella di area vasta, attivando su questa scala sinergie di sviluppo sociale, economico ed istituzionale;
- Un Noi che sia figlio di un metodo di lavoro capace di stimolare la partecipazione, del Consiglio Comunale, delle tante esperienze di quartiere, della consulta delle nuove generazioni e de tutte le energie della società civile che da sempre animano il tessuto sociale della nostra città;
- Un Noi, infine, che sappia anche coltivare la dimensione del sogno, non abbandonando mai l’idea che oltre a tutto ciò che è quotidiano ed imminente esiste pur sempre un tempo lontano da immaginare e che va con forza e determinazione, soprattutto oggi, immaginato.
A tutti i cittadini e le cittadine, soprattutto a coloro che si trovano più in difficoltà mi sento in tutta franchezza di dire: non siamo certamente infallibili e non abbiamo soluzioni immediate per ogni problema. Ma ci siamo e saremo sempre al vostro fianco con tutte le energie che le circostanze richiederanno.
Ad ogni segmento attivo del nostro tessuto urbano, anche alla luce dei tempi difficili che ci troviamo ad affrontare, mi sento poi di rivolgere un invito sincero: non sentitevi liberi da impegno e responsabilità. Come amministratori pubblici avremo bisogno del vostro aiuto, della vostra intelligenza e anche delle vostre critiche costruttive.
In ultimo il Sindaco. Esiste indubbiamente anche una dimensione personale di questo importante impegno amministrativo. Il Sindaco deve e dovrà essere cittadino tra i cittadini ed operare al meglio, con equità ed equilibrio, nell’interesse di tutti.
Il mio si propone pertanto di essere un lavoro svolto in uno spirito di pieno rispetto di tutte le rappresentanze politiche che compongono questo Consiglio Comunale. Siano esse le forze di maggioranza o siano esse le forze politiche di minoranza.
Il dialogo, il confronto, il necessario contraddittorio politico, mai personale, dovranno essere spazi sempre aperti all’interno della nostra azione amministrativa e all’interno di questo spazio di rappresentanza popolare cittadina.
È pertanto con un desiderio di relazione autentica e con altrettanta autentica determinazione che do avvio a questo mio impegno istituzionale. Sapendo di poter contare sul prezioso aiuto della giunta comunale e sul contributo di idee e di laboriosità che i consiglieri e le consigliere di questa assise comunale, nelle rispettive funzioni, metteranno a disposizione della città di Jesi.
Mi siano consentiti in ultimo alcuni saluti e ringraziamenti personali.
Il primo lo rivolgo a tutti gli uomini e le donne di buona volontà che hanno sentito l’esigenza di farsi carico di una responsabilità politica, in un contesto generale difficile, ed hanno deciso di contribuire direttamente o indirettamente alla costruzione di questa proposta amministrativa. Grazie.
Un grazie poi ai dipendenti ed ai Dirigenti del Comune di Jesi che, già da questi primi giorni di amministrazione, anche in una circostanza emergenziale mi hanno immediatamente dato dimostrazione della loro presenza, competenza e dedizione.
Un grazie al Segretario Generale del Comune di Jesi, della cui preziosa professionalità ho avuto il privilegio di poter disporre sin da subito.
Un saluto sincero ed un ringraziamento istituzionale lo rivolgo al Sindaco uscente, il dott. Massimo Bacci, per i dieci anni di vita personale ed amministrativa che ha posto al servizio della nostra città.
In ultimo. Un saluto ed un ringraziamento lo rivolgo a tutta la mia famiglia, agli amici e a chiunque altro in questi mesi mi abbia sempre ricordato che esiste una sfera di affetto personale, autentico e sincero, che vive oltre i confini della sfida e della vittoria elettorale. Un affetto solido che custodisce il potere di trasformare ciò che è “qui e adesso” in ciò che è e sarà “ovunque e per sempre”.
Grazie, grazie davvero.
Viva l’Italia, Viva Jesi!