JESI – Le Feste di Natale per i bowling e i locali vocati all’intrattenimento rappresentano quello che è il Ferragosto per i bagnini. Superfluo evidenziare, pertanto, quanto sia pesante fronteggiare le conseguenze della chiusura per le imprese del settore, escluse dai ristori.
Al fine di far sentire la propria voce, nasce Anbi, Associazione Nazionale Bowling E Intrattenimento. Tra gli imprenditori del direttivo, anche Enrico Marconato, titolare del Bowling Paradise di Monsano. Il sodalizio è frutto dell’attivismo e della determinazione del presidente, Marco Raganini del Bowling “Sport Park” di Fano, che ha incontrato da subito l’adesione convinta di Marconato.
Al Paradise di Monsano, attivo e innovativo dal 1989, sono presenti numerose e variegate attività connesse al divertimento. Da oltre 30 anni, il locale si impegna per soddisfare al meglio i gusti e le esigenze delle famiglie e anche degli ospiti più piccini, sia nel divertimento che nella ristorazione, nell’ottica di essere sempre al passo coi tempi.
«Molto del nostro lavoro è orientato a rispondere alla voglia di divertimento di giovani e meno giovani ma anche di altre categorie, disabili, giocatori e studenti. Siamo luoghi importanti nel difficile compito della socializzazione e del sano divertimento, e di questo ne siamo ben consapevoli», spiega Marconato. Si preannunciano nuovi e importanti progetti che si sommeranno ai tanti compleanni che vi si festeggiano per piccoli e meno piccoli.
Dopo oltre sessant’anni di attività di bowling in Italia, gli imprenditori del settore hanno capito quanto sia importante unirsi per far sentire la propria voce, anche a salvaguardia dei posti di lavoro diretti e dell’indotto. «Stiamo muovendo i primi passi – dice Marconato – ma non è facile vista la situazione emergenziale. Gli impianti di bowling e divertimento sono in grave sofferenza in tutta Italia. Il nostro comparto non è mai stato indicato nei vari DPCM. Dal lockdown di fine febbraio ci è stato concesso di riaprire parzialmente nel nostro peggior periodo lavorativo (luglio 2020). E abbiamo sostenuto tante spese per mettere i nostri locali in sicurezza. Ma la chiusura disposta a metà ottobre ci ha messo ancora di più in difficoltà. Molti dei nostri associati impossibilitati a sostenere la situazione stanno meditando lo smantellamento delle loro attività».
Si è partiti solo da poche di settimane e già i primi segnali positivi sono evidenti: circa 50 gli impianti che hanno aderito e notevole è l’interesse di altre associazioni di categoria. L’obiettivo è ambizioso, essere l’associazione di riferimento dell’intero comparto. E gli obiettivi sono ben chiari ai dirigenti di Anbi e a Marconato in particolare: «Per fare in modo, da subito, che sia riconosciuto il nostro diritto nella determinazione dei Ristori, per sopravvivere e avere almeno una possibilità di riprendere il nostro lavoro e continuare a far divertire coloro che decidono di entrare nei nostri locali».