JESI – La Giunta di Jesi ne riconosce la «funzione di pubblico interesse», via all’installazione provvisoria dei manufatti che serviranno all’accoglienza e alla cura dei gatti randagi o abbandonati presso il terreno di via Piandelmedico utilizzato allo scopo dalla Associazione “La Colonia di Antonietta”.
L’associazione di volontariato, a seguito dello “sfratto” del rifugio per felini che era sorto negli anni in via Zanibelli, è nata nel novembre dello scorso anno e, spiega il Comune, «ha lo scopo di tutelare e curare i gatti facenti parte della colonia felina oltre a promuovere ogni forma di aiuto ed assistenza nei confronti degli animali randagi, domestici e di affezione, con particolare riguardo ai gatti».
Il terreno, circa 1.250 metri quadrati non lontani dalla Cooperlat, è stato acquistato e messo a disposizione da Deborah Migliorini, una delle volontarie e oggi presidentessa dell’associazione, origini lombarde ma residente a Cingoli. «È anche interesse dell’amministrazione – ricorda piazza Indipendenza – intervenire concretamente contro il fenomeno del randagismo e dell’abbandono degli animali al fine di migliorare la vita della collettività; tutelare la salute pubblica e prevenire l’insorgenza di problemi igienico sanitari; sensibilizzare la popolazione sui temi della prevenzione sanitaria, dell’igiene pubblica e della tutela dei diritti degli animali».
I lavori dell’Asur per la realizzazione di un nuovo accesso ad una propria sede avevano comportato l’allontanamento di via Zanibelli del rifugio, non autorizzato, che era sorto e che negli anni era arrivato ad accogliere circa 150 gatti.
Obiettivo dell’associazione “La Colonia di Antonietta”, «creare un rifugio privato per animali – in particolare gatti – sul terreno in oggetto stipulando un regolare contratto di affitto in comodato d’uso gratuito tra i proprietari e l’Associazione». Vi è un progetto di massima dei manufatti che l’associazione vuole realizzare per creare l’orto-rifugio, intervento che sarà poi formalizzato con una richiesta di idoneo titolo abilitativo edilizio. Le volontarie stanno raccogliendo fondi per la realizzazione di tutto ciò che serve alla struttura.
Per l’oasi felina comunale invece, una volta superata l’ipotesi del campo sportivo di Mazzangrugno, si è deciso di puntare sull’ex scuola di via Colle Pacifico. L’oasi è «destinata all’accoglienza di gatti che non possono essere integrati nelle colonie feline per accertati problemi fisici, ovvero a cuccioli non adottati». Uno spazio per ospitare i gatti randagi che in città il volontariato animalista chiede da tempo. Le norme prevedono che le oasi siano recintate, servite da energia elettrica e approvvigionamento idrico, dotate di locali di riparo e zone d’ombra e siano inoltre mantenute a spese dei Comuni, ad eccezione di cure sanitarie e dei farmaci che sono di competenza dell’Asur.