JESI – Un migliaio di posti di lavoro con ripercussioni enormi per l’intera economia di Jesi e della Vallesina. Si parla ormai da mesi dell’approdo di Amazon all’Interporto. Il colosso dell’e-commerce avrebbe messo gli occhi sui piazzali della Coppetella per creare uno dei suoi principali hub europei. La questione è stata dibattuta in consiglio comunale qualche giorno fa e, a tale proposito, il sindaco Massimo Bacci ha evidenziato che, almeno formalmente, la multinazionale non si è mai fatta apertamente avanti. «Abbiamo avuto contatti con società di intermediazione, mai con Amazon», ha sottolineato Bacci.
L’obiettivo, salvo imprevisti, è concretizzare il progetto entro il 2022. Oltre cinquanta gli ettari eventualmente a disposizione di Amazon, che necessita di un parcheggio da almeno un migliaio di posti. La scelta logistica è legata alla possibilità di usufruire della ferrovia interna collegata alla linea Orte-Falconara, la superstrada a una manciata di metri, con aeroporto e porto nelle immediate vicinanze.
«Tutti i giornali parlano di Interporto e Amazon ma in Consiglio comunale non si può – polemizza Samuele Animali di Jesi in Comune -. Non è la prima volta che l’amministrazione rifiuta di riferire, giustificandosi affermando di “non sapere”. Che sarebbe grave, ma poco credibile. La costruzione dell’hub di Amazon sul territorio jesino è un evento che segna il profilo urbanistico e sociale della città ed intercetta e condiziona le sue strategie di sviluppo nel medio termine. Ma anche su questo l’amministrazione non coinvolge la città preferendo la logica del fatto compiuto, lasciando in questo modo sedimentare gli interessi privati su operazioni che invece hanno un grande impatto sulle condizioni dei lavoratori, sul modello di sviluppo, sulla pianificazione pubblica dal punto di vista economico e produttivo (si pensi all’interporto) e urbanistico. Se questa progettualità non esiste o non viene esplicitata è anche difficile che l’opinione pubblica possa elaborare una posizione ben fondata».