Jesi-Fabriano

Jesi, Italia Viva dice No allo spostamento della fontana dei Leoni

Marco Cesarini, coordinatore del partito per la zona di Jesi e Vallesina: «Un'operazione che denota la mancanza di una strategia per lo sviluppo del centro storico»

Marco Cesarini, coordinatore di Italia Viva Jesi e Vallesina

JESI – Spostamento della fontana dei Leoni di Jesi, Italia Viva dice No. A detta di Marco Cesarini, coordinatore per Jesi e la Vallesina del partito fondato da Matteo Renzi, tale intervento urbanistico, finanziato da Cassio Morosetti con 2 milioni di euro, rappresenta «l’antitesi di ciò che serve al centro storico».

Cesarini, Italia Viva non d’accordo, insomma, ad assecondare il compianto fumettista jesino e la sua volontà testamentaria?
«Italia Viva è contraria allo spostamento della fontana dei Leoni in piazza della Repubblica non per contrapposizione politica – spiega -, non per mettere in discussione il valore storico, architettonico o estetico del medesimo monumento, ma solamente perché è il contrario di ciò che andrebbe fatto per ridare slancio e sviluppare il bellissimo centro storico di Jesi».

Cosa si dovrebbe fare, invece?
«È noto ai più che per ridare vivacità al centro di una città sono necessari ampi spazi come le piazze per essere utilizzati quali luoghi di socializzazione, di aggregazione tra persone anche attraverso una molteplicità di funzioni anche originali (angoli musicali per giovani, per il fitness, etc.), oltre a eventi in grado di attirare un grande numero di visitatori. Non ultimo, attraverso una maggiore pedonalizzazione per trasformare le strade, magari, in mercatini a cielo aperto. Stupisce inoltre come la stessa amministrazione comunale prima rifaccia piazza Pergolesi per renderla più ampia e predisposta alla socializzazione e scelga di limitare la vivibilità dell’unica piazza (piazza della Repubblica) che da sempre svolge questo ruolo (con la tombola di San Settimio, ad esempio, e non solo) portandoci un monumento imponente come la fontana dei Leoni».

L’amministrazione non intende spostare esclusivamente la fontana, ma pensa di abbattere anche le barriere architettoniche con il lascito di Morosetti…
«Condividiamo l’idea di abbattere le barriere architettoniche, ma senza barattarle con lo spostamento della fontana. Rispetto ai 2 milioni di euro, frutto del lascito del compianto Cassio Morosetti, rifacendo 2 piazze, rimarrebbe poco più di 1 milione. Importo che potrebbe essere finanziato accendendo un mutuo a 10 anni con una rata giornaliera di qualche centinaio di euro. Un impegno veramente esiguo per un bilancio come quello del Comune di Jesi. Quindi, far passare l’idea che senza lo spostamento della fontana non si possano eliminare le barriere è una forzatura che non risponde al vero. Chi amministra un Comune importante come quello di Jesi non può e non deve prendere in considerazione gli opportunistici desideri di cittadini, pur autorevoli che siano, per compiere operazioni di questo genere».

Cosa chiede, pertanto, Italia Viva?
«Chiediamo che la fontana rimanga li dove è, che il progetto per eliminare le barriere architettoniche lo si faccia accedendo ad un mutuo, che il lascito dell’eredità Morosetti vada alle associazioni No Profit e di volontariato, come da testamento, e che si faccia a breve un piano strategico per il rilancio del centro storico, che è il vero grande problema della città e delle attività che vi operano. Da parte nostra vi informiamo che stiamo elaborando diverse idee da mettere poi in pratica per ridare vigore e slancio a questa importante parte di Jesi ed alle attività che gravitano in essa, anche aumentando di 50 mila unità il numero dei visitatori».