Jesi-Fabriano

Italiano chi studia, al via anche a Jesi la raccolta firme per lo Ius Culturae

A lanciarla, il Comitato Azione Civile Crescita Jesi. La coordinatrice Silvia Rosati: «Riconoscere il diritto di cittadinanza ai minori, figli di genitori stranieri, che hanno compiuto almeno un ciclo di studi in Italia»

JESI – #italianochistudia. Questo è il nome della raccolta firme lanciata dai Comitati di azione civile per la proposta di legge di iniziativa popolare relativa allo Ius Culturae. Essa intende riprendere il percorso della legge già votata alla Camera dei Deputati alla fine della scorsa legislatura, ma non ancora al Senato della Repubblica.

Anche Jesi si mobilita. È infatti possibile aderire a #italianochistudia con la propria firma. I moduli sono disponibili nell’ufficio del segretario comunale (orario 8.30-13). Oppure è possibile contattare direttamente il Comitato Azione Civile Crescita Jesi presente sui social Facebook e Twitter.

«La proposta di legge – spiega Silvia Rosati, coordinatrice del comitato – vuole riconoscere diritto di cittadinanza a minori figli di genitori stranieri che abbiano compiuto almeno un ciclo di studi in Italia. Riteniamo che bambini e ragazzi figli di genitori stranieri, magari anche nati in Italia, debbano essere uguali ai loro amici e compagni, tanto più che frequentano le stesse scuole. E riteniamo che per garantire sicurezza, sia importante garantire integrazione».

La legge sullo Ius Culturae consentirebbe a questi bambini di non dirsi stranieri nel Paese dove sono nati e vivono e di essere del tutto identici nei diritti ai loro compagni di scuola e di gioco.