Jesi-Fabriano

Jesi, 8 milioni e 80 mila euro il costo (per ora) del nuovo Ponte San Carlo

Messo nero su bianco l'incremento nell’atto con cui la Giunta ha approvato l’aggiornamento del progetto definitivo. Spesa per 6,8 milioni a carico del Comune, l'incognita dell'anno e mezzo senza ponte dopo la demolizione

Il progetto del nuovo Ponte San Carlo

JESI – Otto milioni e 80 mila euro: nell’atto con cui la Giunta ha approvato l’aggiornamento del progetto definitivo è ora messo nero su bianco quello che sarà il costo del nuovo ponte San Carlo, dopo l’ulteriore incremento figlio dell’aumento del costo delle materie prime e del conseguente aggiornamento del prezziario regionale per le opere pubbliche. A partecipare della spesa per poco meno di 6,8 milioni il Comune di Jesi, che conta su 4 milioni e mezzo di euro fra Regione e Provincia, e Viva servizi per il resto.

Una doccia fredda la notizia del milione di euro in più necessario. Parlandone ai residenti del quartiere Minonna, il sindaco Massimo Bacci ha detto: «Troveremo le risorse, togliendo il milione che occorre da altri interventi. Resta l’impegno, forte, a realizzare quella che sarà la più costosa opera alla quale questa amministrazione avrà messo mano».

«Il prezziario regionale – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Roberto Renzi– subisce ogni anno aggiornamenti modesti ma a seguito della crisi Covid, in tutta Italia aumento delle materie prime e pressioni delle categorie hanno condotto ad un salto incredibile. Nell’ordine quasi del milione di euro la maggiore previsione di spesa per il ponte».

Da maggio 2018 sul San Carlo sono state introdotte restrizioni per per motivi di sicurezza, con il divieto di transito ai mezzi pesanti. Demolito il ponte attuale, occorreranno almeno 15 mesi, più probabilmente un anno e mezzo, per il nuovo San Carlo. In molti chiedono per quel periodo la realizzazione di un passaggio alternativo o di una passerella sull’Esino provvisori. Ipotesi progettuale «presa in considerazione – ha spiegato Renzi- ma rifiutata», per non creare ulteriori interferenze col corso del fiume. Tanto è vero, ha detto l’assessore, che «anche per le linee dei sottoservizi che ora passano sul San Carlo e da riallocare temporaneamente nel corso dei lavori, si è scelto il provvisorio passaggio sotto l’alveo».