JESI – Via libera alla demolizione della scuola Lorenzini. Se ne occuperà la ditta Mariotti Costruzioni, che si è aggiudicata la relativa gara per circa 80 mila euro. L’abbattimento è programmato per il mese di novembre. Il plesso scolastico è stato infatti considerato poco sicuro a seguito di accurate verifiche effettuate tre anni fa, dunque ben prima delle scosse del 2016, procedendo al conseguente trasferimento degli studenti nei locali del seminario vescovile di via Lotto. Si è quindi deciso di demolire l’immobile di viale Verdi, anche perché la riqualificazione sarebbe stata troppo onerosa.
L’area di Viale Verdi, viceversa, sarà destinata a verde a servizio della scuola Collodi e del quartiere. È stata infatti ritenuta sia troppo piccola per ospitare una scuola moderna e dotata di tutti i servizi annessi, sia in posizione di criticità per la viabilità, già carica di traffico in quel tratto di Viale Verdi per le presenza del Liceo Scientifico, della materna Sbriscia ed appunto della Collodi.
La nuova scuola secondaria Lorenzini sorgerà quindi in via Schweitzer. Un progetto in grande stile quello a cui si metterà mano, perché significativo sarà l’investimento e qualificanti i risultati attesi per la scuola, ma anche per tutti i servizi accessori che dovranno essere di primo livello. Le risorse saranno infatti di quasi 4,4 milioni di euro: 895 mila euro sono stati assegnati dalla Regione Marche, tramite il servizio di protezione civile, per finanziare demolizione del vecchio edificio e ricostruzione del nuovo, gli altri 3,5 milioni arriveranno dall’Inail che aveva emanato un bando per finanziare progetti, con un meccanismo di premialità basato su finalità e mole dell’intervento, a cui il Comune ha partecipato ed è stato ammesso in graduatoria. In pratica l’Inail acquisterà l’area, condividerà il progetto e realizzerà la nuova scuola, dietro la corresponsione, da parte del Comune. di un canone della durata ultradecennale che sarà definito, sia per l’entità sia per il tempo, in fase di stipula del contratto.
«Ci eravamo presi l’impegno di trovare una soluzione ottimale dopo la chiusura della struttura di Viale Verdi e possiamo dire di averlo onorato – ha avuto modo di spiegare il sindaco Massimo Bacci -. È un impegno importante, sia per la risposta che contribuisce a dare all’offerta didattica in città, sia per le risorse messe in campo. Ma abbiamo individuato una soluzione compatibile con una gestione sana del bilancio comunale. Aver chiuso la Lorenzini per le criticità dal punto di vista sismico, è stata una scelta obbligata, ben sapendo che poneva grandi problemi di spazi perché l’ex seminario non ha aule adeguate. Ma la storia recente ci insegna che la prudenza non è mai troppa. E rifarei mille volte quella scelta».