JESI – Le persone con disabilità debbono sempre affrontare un mare di problemi perché le nostre città non sono a loro misura e non lo sono ancora la maggior parte degli spazi pubblici. Barriere architettoniche e mentali sempre difficili da abbattere anche se qualcosa comincia, finalmente, a muoversi.
Porprio ieri alla stazione ferroviaria di Jesi l’associazione “Luca Coscioni”, cellula di Ancona, e l’Anfass Jesi – Vallesina, hanno focalizzato l’attenzione non solo sulle problematiche esistenti in quello spazio, che impedisce una regolare fruibilità del servizio da parte di chi è costretto in carrozzina, ma anche in generale sulla città (leggi l’articolo).
A che punto è, allora, Jesi, rispetto al Peba, l’acronimo di Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche?
A un buon punto, sembrerebbe, visto che proprio di recente, dopo oltre un trentennio, il Consiglio comunale ha dato il via libera al piano di abbattimento. Un inizio, che ha significato sviluppare dapprima tutta la fase conoscitiva: capire quali fossero le criticità esistenti analizzando percorsi – 180 chilometri di marciapiedi presi in esame – ed edifici. E dopo aver “capito” valutare dove occorra intervenire.
A tre profili appartengono le utenze prese in esame: ciechi totali che utilizzano il bastone lungo, i paraplegici su carrozzine, le persone sorde. Sono sempre tre le barriere considerate, vale a dire sensoriali, fisiche, comunicative.
Al progetto hanno lavorato gli architetti Francesco Stolzuoli e Luca Marzi insieme all’Area servizi tecnici del Comune, e si inquadra in una visione finalmente diversa nella quale potranno essere coordinati tutti gli interventi atti a favorire l’integrazione sociale, rendendo accessibili a tutti i luoghi cittadini, che siano spazi o ambienti.
Il progetto stesso si appoggerà alla piattaforma “Elocate” che consentirà di accedere al percorso più adatto relativamente al raggiungimento di una zona ma anche per conoscere come muoversi all’interno di un edificio pubblico.
Gli investimenti: oscillano tra i 450 e i 700 mila euro quelli mirati a rendere accessibili completamente gli edifici scolastici di Jesi, che sono 30, e i percorsi di arrivo.
Tra gli 1,8 e 2,6 milioni per affrontare la spesa inerente l’eliminazione delle barriere dai percorsi pedonali che il progetto ha individuato. Prendendo in considerazione gli impianti semaforici, sono 54 quelli con barriere sensoriali, per una spesa di adattamento di 1.500 euro a palo.