Jesi-Fabriano

Jesi, l’abbraccio della città ai suoi carabinieri nel giorno della patrona Virgo Fidelis

La cerimonia, officiata dal vescovo Gerardo Rocconi, si è svolta al santuario Madonna delle Grazie alla presenza del sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo

La cerimonia nel Santuario Madonna delle Grazie

JESI – La città di Jesi abbraccia i suoi carabinieri nel giorno in cui l’Arma celebra la sua santa patrona, la Virgo Fidelis, e commemorano l’ottantunesimo anniversario della Battaglia di Culqualber e la Giornata dell’orfano.

Momenti molto importanti per gli uomini e le donne dell’Arma, ma anche per le loro famiglie. Questa mattina una giornata di sole ha benedetto la cerimonia, svoltasi al Santuario Madonna delle Grazie alla presenza del sindaco Lorenzo Fiordelmondo, delle associazioni combattentistiche e d’arma, della Croce Rossa e dei cittadini. A mostrare vicinanza all’Arma dei carabinieri – rappresentata dal Comandante della Compagnia di Jesi capitano Elpidio Balsamo, dal Comandante del Norm capitano Giovanni Delfino e dal Comandante della Stazione di Jesi luogotenente Fiorello Rossi con tutti i comandanti delle Stazioni dipendenti e il Comandante del Radiomobile maresciallo Gabriele Di Francesco – c’erano anche il vice comandante della Polizia locale capitano Filippo Peroni, il comandante della Compagnia Guardia di finanza di Jesi capitano Gianmarco Di Deodato, il comandante della Polstrada di Jesi vice ispettore Manlio Didimi, il capo distaccamento dei vigili del fuoco Bruno Palmieri. Nutrita la rappresentanza dell’Associazione nazionale carabinieri Anc. Presente anche il presidente della Croce rossa italiana comitato di Jesi dottor Francesco Bravi.

Il momento della lettura della preghiera del carabiniere

Ha celebrato il vescovo Gerardo Rocconi. «Celebriamo la Virgo Fidelis con spirito di gratitudine, fiducia e fede – esordisce il vescovo nel salutare l’importante giornata – la fedeltà a Dio, di cui Maria Vergine è il più alto esempio, si manifesta come fedeltà alle leggi, a un’istituzione, alla parola data. La vita è difficile per tutti, abbiamo ruoli faticosi, servizi da svolgere, il cammino scelto diventa sempre più difficile e l’unico pensiero che ci può sostenere non è l’approvazione altrui o il guadagno, ma la motivazione. E la troviamo nella nostra coscienza che ci chiede di vivere una fedeltà. L’augurio che mi sento di estendere oggi – conclude il vescovo – è che possiate sempre avere una buona coscienza che vi dica dove sta la fedeltà, ne abbiamo bisogno in questi momenti che appaiono così difficili».

La liturgia è proseguita con la lettura della preghiera del carabiniere poi il comandante Elpidio Balsamo nel ringraziare i presenti ha rivolto un pensiero agli altri due aspetti che contraddistinguono questa giornata: «Ricordiamo anche gli orfani e le vedove che vivono il dolore più grande della perdita di un familiare», ha spiegato ricordando che la “Giornata dell’Orfano” rappresenta per l’Istituzione e per l’ONAOMAC (Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei carabinieri) l’occasione per dare alle famiglie dei colleghi caduti nell’adempimento del dovere un forte sostegno morale e un segno di particolare vicinanza. «Celebriamo oggi anche l’81esimo anniversario della “Battaglia di Culqualber” – prosegue il Capitano Balsamo – evento bellico del 21 novembre 1941 che rievoca il sacrificio cruento del 1° Battaglione Carabinieri Zaptiè in Africa Orientale per la difesa del caposaldo di Culqualber, evento che valse all’Arma dei carabinieri il conferimento della seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare e nelle motivazioni del conferimento delle medaglie alla Bandiera dell’Arma – fedeltà, sacrificio, estremo sacrificio – si ravvisano le caratteristiche dei carabinieri, non eroi ma persone semplici che nel momento del sacrificio, anche ultimo, hanno solo risposto “sono qui”».