JESI – Tante e tanti nella chiesa di San Francesco d’Assisi si sono stretti, oggi pomeriggio 3 maggio, vicini al dolore della famiglia di Patrizia Ferretti. «È nelle piccole cose che si vede la grandezza del cuore» ha detto nella sua omelia padre Bruno Fioretti, ricordando la figura di una giovane donna e lavoratrice impeccabile, che tanti avevano imparato negli anni ad apprezzare, nella cortesia e professionalità, al banco della Pasticceria Zoppi.
Patrizia, 42 anni, si è spenta nel pomeriggio del Primo Maggio all’ospedale di Torrette, vittima di un male. Innumerevoli in questi giorni i messaggi di cordoglio di coloro per i quali, da frequentatori e clienti del noto esercizio di via San Francesco, il suo era divenuto nel tempo un volto familiare. Tutti ne ricordano il sorriso, la dolcezza, la gentilezza, la semplicità. Per chi l’ha conosciuta e amata più a fondo, il marito Massimiliano Orletti e la figlia Pamela, e ancora la mamma e il papà di Patrizia – Nella e Claudio Maria – il fratello Emanuele, i familiari e gli amici più stretti, un dolore indicibile e un vuoto impossibile da colmare, se non nell’amore e nello stare vicini l’uno all’altro.
«Patrizia è viva – ne ha rincuorato i cari padre Fioretti – non lo è fisicamente ma lo è spiritualmente. Ora guarda il volto di Dio e in quel volto vede noi e la cicatrice del nostro dolore. È con noi e vive, perché chi crede, vive in eterno».
Fuori, sul sagrato, l’applauso al feretro e l’abbraccio ai familiari da parte di amici e conoscenti. Poi l’ultimo viaggio fino al cimitero di Monsano.